Giorgio Armani arriva nella strada più celebre di New York, quella Fifth Avenue sempre al centro della cronaca e della storia, protagonista di romanzi come L’età dell’innocenza, di Edit Warton, e di decine di film che hanno puntato l’obiettivo sui più famosi palazzi della strada, dall’Empire State Building alla New York Public Library. Per non parlare dei musei, in tale numero che il tratto a lato di Central Park è stato soprannominato Museum Mile.
“E’ una sfida eccitante il nuovo concept store di New York, Armani/5th Avenue. Un’iniziativa speciale e, mi sembra, coraggiosa perché raccoglie nello stesso spazio realtà differenti come Armani Jeans ed Emporio Armani di fianco alla Giorgio Armani. Perché ho voluto dare il segno forte di una svolta, interpretare la tendenza attuale di mescolare le carte accostando pezzi che non hanno medesimo valore. In un certo senso è una grande provocazione perché unisce nello stesso luogo, con lo stesso arredo, senza differenze visibili, collezioni diverse che declinano idealmente l’universo Armani.
Questo approccio libero esprime quello che per me è lo spirito della Quinta Strada: una destinazione per lo shopping importante ma meno selettiva di altre zone, secondo un criterio di democratizzazione del quale sono profondamente convinto. A questo nuovo negozio ho lavorato con Doriana e Massimiliano Fuksas, studio di architettura di grande nome, che per di più ha un tocco glamorous particolarmente incisivo nell’ideare negozi di abbigliamento. E’ il terzo progetto che portiamo a termine insieme, dopo Armani/Chater House a Hong Kong e Armani/Ginza Tower a Tokyo: ambienti particolari, uno diverso dall’altro perché ritengo che spazi uguali dappertutto, monolitici, appartengano al passato e non diano quell’emozione così forte del negozio nuovo, della scoperta di una nuova architettura.”
Giorgio Armani