Se nella passata collezion Gattinoni aveva esplorato il viaggio della etno-addict, a Roma la Maison porta l’alta moda , una sfilata dove tensione e movimento, sculture e architetture, dinamismo e staticità si alternano sulla passerella.
Abiti destrutturati. Si ispira all’arte di Tony Cragg, all’universo dei graffiti in 3D di Peeta, alle foto e agli ideogrammi di Roland Hicks, colore frastornante, immagini iconiche e visionarie, la collezione Autunno-Inverno 201-2012 firmata da Guillermo Mariotto per la maison Gattinoni, che sfila alla Pelanda, museo MACRO Testaccio, spazio polifunzionale, policulturale dal segno contemporaneo.
“Una dedica all’arte e agli artisti, la mia collezione – spiega Guillermo Mariotto – Perché è proprio nei momenti di crisi che ci si rivolge allo spirito, alla religione, alla bellezza.
E la creatività è appagante, gratificante, spesso persino compiacente”.
Gioca con le forme, i colori, i tessuti Guillermo Mariotto, assembla idee, le scolpisce sulle mannequin. Soffio vitale, suggella un percorso in progress, sempre nuovo, sempre diverso. Come un’opera d’arte, una scultura. Cambiano le prospettive, le ragioni profonde legate allo sguardo, personalissimo, dello spettatore.
Signore taglia 40, ma anche sofisticate lady curvy. In carne e in spirito.
Dai tubi di ferro al bustier. Da un’equazione matematica al disegno su carta. Tra pesi, misure, lunghezze, trasparenze e profondità, geometrie nette e astratte – prosegue il direttore creativo della maison Gattinoni – Forme e volumi, che poi esplodono nel capo finito”.
Architetture couture gli abiti disegnati da Guillermo Mariotto per la collezione Autunno-Inverno 2011-2012 di Gattinoni.
Jump-suit ricamate. Platino, metallo, cristalli, pietre preziose, reti trapuntate e cesellate. Luce e trasparenze. Pezzi unici. Come i tailleur in pelle nappata, laserata, spalmata. Ricami a filo su tessuti leggerissimi, aerodinamici.
Camicie in voile, gonne di chiffon. Linee esuberanti, esasperazione della materia per gli abiti ideati da Guillermo Mariotto.
Spinte ascenzionali e corpi fluidi come un’opera di Zaha Hadid. Soprattutto sofisticata semplicità. Richiami alla statuaria antica per Mariotto, all’arte classica.
Abiti avvolgono i corpi. Contemporanei pepli. Essenzialità delle forme, ma solo in apparenza. Creazioni frastornanti tra volute e volumi. Omaggio a Tony Cragg, al suo universo scultoreo. Duttile e versatile, alterabile, malleabile, fatto di volte e tornanti.
Mariotto trae ispirazione e crea mise da gran sera dalle forme elicoidali. Ricama volumi all’interno delle immense pieghe. Noir et blanc naturalmente. Un classico. Eterno. Scommette sui colori lunari il direttore creativo della maison Gattinoni. Tessuti lamè sfumati nell’oro, nel platino, nell’argento, nel rosa antico, nel verde pistacchio. Sulla duchesse nera intarsi in pelle, origami che ricordano le corazze delle amazzoni.
Tagli sbiechi, a trapezio, piramidali per gli abiti da cocktail. Tessuti in tweed inglese, spalmato, laminato, impreziositi da ricami, resi più aristocratici. Macchie di colore, graffiti tridimensionali ricreati su una trama opulenta. Trame e lavorazioni a rete, assemblate come all’interno di un mosaico labirintico, saranno il segno distintivo della maison Gattinoni per il prossimo Autunno-Inverno. “Per donne forti, decise, personalità conturbanti e creative – aggiunge Mariotto – Fanciulle di buona famiglia, cresciute tra gli agi. Si ribellano ad un conformismo polveroso e d’antan.
Scelgono la sfida dell’arte contemporanea. Per avere un credito e un peso non soltanto all’interno della società”. Sfilano sulla passerella della Pelanda, in una atmosfera postindustriale, gli abiti lunghi da sera realizzati con frange di organza e pelle per lady versione dark ma molto sofisticate, i pantaloni rosso fuoco aristo-etnici, le mise da gran sera con plastron ricamatissimi.
Gioielli ottenuti assemblando borchie, cristalli, metalli sfaccettati, boule incise al laser, velluti. Ricami che ritornano negli abiti da sposa. Romantici con lunghi veli in tessuto laminato, con le spalle scoperte, il bustino tempestato di pietre. E non potevano mancare nella nuova collezione dell maison Gattinoni due dediche esplicite a grandi maestri dell’arte e della visionarietà contemporanea.
Il sandalo -scultura Zaha Hadid, la polacchina chiusa con talon cachè, Tony Cragg accanto agli accessori, alle borse gioiello con micro -sculture in argento che impreziosiscono i manici roteanti delle clutch, firmati in esclusiva per la maison Gattinoni da Gianni De Benedittis, designer del brand futuroRemoto.
Un omaggio anche a Duchamp, nella sua collezione di gioielli, l’anello Orinatoio e l’anello Water in oro e diamanti, ready made carichi di una forte componente ludica e onirica Una sfilata che funge da controcanto alla mostra, ospitata nella stessa cornice dell’ex Mattatoio, sull’eccellenza della creatività italiana, Unicità d’Italia.
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