Opening in grande stile per il primo flagshipstore della P Lunga.
“Il legame tra Pirelli e la moda ha radici nel passato. Oltre un secolo fa fecero la loro comparsa i primi capi d’abbigliamento in gomma firmati dalla nostra azienda, dando vita a un rapporto tra industria e moda che non abbiamo mai abbandonato, ma che, anzi, abbiamo rilanciato nel 2002 con l’avvio del progetto PZero.
Un progetto a sostegno del nostro core business, che punta al segmento premium e prestige dove la moda esercita un appeal particolare, e che condivide con i nostri pneumatici il costante impegno nella ricerca, nell’innovazione e nella tecnologia. Un progetto di industrial design, quindi, che oggi vive un momento importante, quello di dare una casa alla nostra “anima di gomma”, uno spazio fisico capace di rendere tangibili la creatività, la voglia di sperimentare, la capacità di innovare che caratterizzano tutti i prodotti Pirelli”.
Lo ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli, in occasione dell’apertura del primo flagshipstore Pirelli, Pirelli Corso Venezia, a Milano.
PZero: dalle sneaker al flagship store. Storie di industrial design
Dall’archetipo di una giacca e di un paio di sneaker, il progetto Pirelli PZero, lanciato nel 2002, si è evoluto sino al flagship store Pirelli corso Venezia, progettato dall’architetto Renato Montagner, direttore creativo delle collezioni. Per la Pirelli che già dal 1877 aveva declinato il suo engineering in “articoli sanitari e per merceria”, è stato naturale ampliare il raggio d’azione nell’abbigliamento.
Sin dagli esordi, tuttavia, questo progetto ha segnato un’impronta creativa differente: caratterizzata da un uso tessile ed estetico della gomma che aveva introdotto già ai tempi di Marilyn Monroe il filo di Lastex nel costume della diva. Per questa fusione intima tra tecnologia e immagine la produzione Pirelli PZero è stata subito ribattezzata con un neologismo: “industrial design”. Una rivoluzione materiale nel modo del fashion che aveva sempre fatto dell’immagine la sua sostanza. Laddove, Pirelli PZero avrebbe fatto della “sostanza” la sua immagine.
Con questo valore aggiunto, l’archetipo di quel giubbotto, negli anni si è articolato in una collezione con numerose linee per uomo, donna e kids. Mentre, quel paio di sneaker ha aperto la strada a un vero e proprio sistema di progetti : il “muoversi” Pirelli PZero che oltre alle linee di sneaker e calzature, contempla lo skateboard, gli sci, la bicicletta e il gommone. Insomma, un’integrazione sempre più allargata e in continua evoluzione tra l’engineering pneumatico e tutti quei mondi sportivi che esprimono dinamismo, potere e controllo. Valori che a loro volta compongono il DNA della P lunga.
La summa di questo sistema è ora sintetizzata nei 1500 metri quadri del flagship store. Uno spazio senza precedenti che riunisce e sincronizza tutte le espressioni della P lunga: le collezioni PZero, ma anche la Formula 1, la nautica, il design, il co-branding: macchine da corsa, auto d’epoca, il gommone, fisicamente esposti nella struttura. E naturalmente il mitico calendario. Senza dimenticare le memorie storiche: le foto, l’advertising d’autore, le collaborazioni con artisti come Bruno Munari. Memorabilia alle quali la Triennale ha recentemente dedicato una retrospettiva di grande successo. Idealmente, questa esposizione continua nello store dai forti riferimenti all’architettura industriale e ricco di cimeli d’epoca. Una mostra aperta al pubblico tutti i giorni, per proiettare le tradizioni del passato nella quotidianità e nel futuro: in un ciclo continuo a immagine e somiglianza del movimento delle ruot
Articolato in due livelli, per un totale di 1500 metri quadrati, il 20 settembre apre a Milano, Pirelli Corso Venezia: il primo flagship store della P Lunga (corso Venezia,1). Il progetto dell’architetto Renato Montagner, direttore creativo delle collezioni, si configura come un archetipo destinato a scrivere un nuovo capitolo dello shop-design, delle merceologie e dei servizi.
La strada, ma soprattutto ogni movimento che la percorre (automobilistico, motociclistico e pedonale) entrano fisicamente nel punto vendita: il primo street in the shop. Tutte le collezioni e gli special project Pirelli PZero, sono esposti tra pezzi iconici su due/quattro ruote e video wall della Formula 1. L’esterno si fonde così, agli interni. Che a loro volta rimandano alla storia Pirelli e al suo Dna industriale, in un moto continuo di impronte.
Tra le innovazioni strutturali, l’Officina, la parete anecoica, il rubber carpet, Robostock (il primo robot magazziniere), il gatto Meo Romeo di Bruno Munari, i camerini materassini e il ponte nautico.
Numerosi, i servizi e gli special project che debuttano con questa inaugurazione. A partire dal P. spoke: la sartoria delle sneaker su misura; le prime con suola in cuoio e completamente reversibili, come una calza.
A rotazione, nell’area gum design, si susseguiranno progetti in cui il know-how di PZero si sommerà a quello di altri brand. Si inizia con il cappello Borsalino pneumatico e un set di bagagli Valextra cinturato Pirelli. (vedi scheda allegata)
Ospite d’onore del gum design, il progetto Holy Trinity dell’artista Scott Campbell. L’artist tattoo di star come Sting e Orlando Bloom ha realizzato il primo copertone Diablo Rosso II tatuato per una Ducati Diavel e un giubbotto coprodotto con Dainese. (vedi scheda allegata)
Ma anche SOCIAL SHOPPING. Le immagini dei mitici calendari Pirelli, ma anche le gare di Formula 1, i back stage dei garage e le regate saranno proiettati sul video wall del PZero lounge. In tal modo gli appassionati delle varie discipline potranno darsi appuntamento e riunirsi per gruppi d’interesse come nei social network: con la nuova logica aggregativa del social shopping.
Scott Campbell per Pirelli PZero: il primo pneumatico tatuato.
Scott Campbell firma Holy Trinity (Santa Trinità): un progetto che si basa sul primo copertone tatuato. L’artista americano che ha elevato ad arte il tattoo sino a conquistarsi il riconoscimento di “tattoo artist”, presenterà la sua opera pneumatica il 20 settembre: all’evento per l’inaugurazione di Pirelli Corso Venezia.
Incidendo la gomma con la sgorbia, Campbell ha disegnato su un battistrada Pirelli Diablo Rosso II i segni distintivi della sua arte. Primi fra tutti, l’occhio, il cuore e il teschio: simboli di un approccio alla vita appassionato e grintoso.
Gli stessi elementi ruotano su un giubbotto special edition di carbonio. Il prototipo realizzato in collaborazione con Dainese, è tatuato anche all’interno con icone sacre e profane. Tra queste, S Cristoforo, protettore dei motoclisti.
Il progetto uno e trino si completa con la moto Ducati che monta i copertoni tatuati.
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