Vivienne Westwood torna a far riflettere sulle passerelle, a trasmettere non solo emozioni ma anche spunti di pensiero, unici, come lei, come il suo stile, come la sua capacità di rompere gli schemi e ritrovare la vera essenza della vita.
Ed è il suo pensiero che abbiamo scelto di farvi leggere, perchè solo le parole di Madame Vivienne riescono ad esprimerlo al meglio, rendendolo magico, speciale.
…”L’albero genealogico parte col matrimonio tra GAIA, la Madre Terra e la Scienza. La loro unione ha generato due bambini, ecco perché abbiamo due rami.
Il figlio del ramo destro è la Quantità. Ecco cosa avviene quando Progresso sposa Quantità: essi producono un illimitato Profitto e un’illimitata Corruzione, che portano al disastro. Questo è il nostro mondo.
Il ramo di sinistra, invece è un mondo parallelo. Non esiste ancora, ma potrebbe se noi avessimo rispetto per la Scienza. Il suo primo figlio è Qualità, che sposa Stabilità, e questo credo che porti al vero Progresso e Qualità di vita. Il figlio più importante di questa branca è la Gerarchia di Valori, culminante con l’Arte, che dona Cultura, Etica e Struttura – a differenza dell’attuale caos quotidiano. Ecco perché l’Art Lover è un Combattente: si batte per la Libertà e per un mondo migliore.
La Collezione ha tre influenze principali: la Cina, perchè spero che la tradizionale saggezza e esperienza di una cultura risalente a Confucio possa aiutarci a salvare il pianeta; il deserto a causa del cambiamento climatico; i corsetti del XVII Secolo.
Quando ero a Nairobi ho incontrato il signor Zhijia Wang, che sta lavorando in Kenya con le Nazioni Unite. La nostra conversazione mi ha lasciato col desiderio di riorganizzare le mie idee. Il risultato è il World Family Tree che potete vedere stampato su t-shirt e borse. Il signor Wang scrisse il mio nome e le parole “Green Economy” nella sua calligrafia, questa scritta è stata incorporata all’interno di una stampa ispirata a un dipinto floreale cinese.
C’è una giacca oversize chiamata Mao Jacket. Ho sempre amato l’abbigliamento e soprattutto il cappello di Mao Tse-Tung, nonostante odi le rivoluzioni violente. Forse il nostro amore per le uniformi deriva dal desiderio di conformarsi, essere parte di un gruppo – e forse un gruppo non felice col proprio status quo.
Del deserto mi hanno ispirata i Berberi, con i loro burnus e i Tuareg con i loro drappeggi e il particolare tono di blu. La collezione presenta molto nero, indaco, ruggine, bianco e abiti prevalentemente lunghi.
Una cosa che faccio sempre è mescolare abiti storici con vestiti etnici e nuove forme, così come proporre abiti strappati portati con scarpe da cortigiana e borsette dai tessuti preziosi.
È da tempo che avrei voluto creare corsetti storici oversize. Pensavo di conferirgli un’idea di armatura: indossandoli come una giacca, le mie donne sarebbero apparse come soldatesse o biker. I corsetti che abbiamo scelto di rendere oversize provengono dall’Inghilterra di Carlo II, l’epoca in cui le donne venivano ritratte avvolte in lenzuola di satin e coperte.” Madame Vivienne Westwood.
Una tavola di Natale preziosa e unica, senza spendere un euro: i consigli migliori per…
Giulia Salemi, a breve, conoscerà il suo bambino. Negli ultimi giorni, ha compiuto un gesto…
Il maglione natalizio è ormai una vera e propria tradizione anche in Italia: ecco qualche…
Gestire le pulizie domestiche non è facile, ma con questi robottini aspirapolvere la situazione migliorerà…
Irama, nel corso degli ultimi anni, ha cambiato spesso look. Nel 2021, era davvero simile…
Classici ed eleganti, i pantaloni a coste e in particolare di velluto tornano alla ribalta:…