Joan Miró torna a Roma attraverso le sue opere. Sono anni che i quadri del maestro mancavano dalla città eterna. C’è quindi attesa per la mostra Miró! Poesia e luce, che dal prossimo 16 marzo sino al 10 giugno si potrà ammirare al Chiostro del Bramante. L’iniziativa, prodotta e organizzata da Arthemisia Group e 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, con Dart Chiostro del Bramante, prevede oltre 80 lavori, del genio catalano, mai giunti prima nel nostro Paese, tra cui 50 olii di sorprendente bellezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli. Lavori messi a disposizione dalla Fundació Pilar i Joan Miró di Palma di Mallorca, che detiene gran parte del patrimonio dell’artista e che ha concesso in via del tutto straordinaria le sue opere per un’anteprima italiana.
La curatrice dell’esposizione, María Luisa Lax Cacho è ritenuta la massima esperta internazionalmente dell’opera di Miró. La mostra darà conto dell’intera produzione artistica di Miró, nato nel 1893, tra gli anni 1908-1981. Un particolare approfondimento sarà rivolto alle opere create nei trent’anni anni in cui Miró visse a Mallorca e cioè dal 1956 fino alla morte avvenuta nel 1983. Un periodo particolarmente felice per l’artista, che finalmente aveva a sua disposizione un grande atelier e un laboratorio, a contatto con la natura sua musa ispiratrice, che dà vita a nuove idee e che gli fa iniziare contemporaneamente più opere.
Si è scritto dell’importanza del luogo di lavoro per Miró. Per questo si è pensato di ricreare integralmente negli spazi espositivi della mostra lo studio in cui Miró creò i suoi capolavori. Si potranno così vedere anche tutti gli oggetti, i pennelli e gli strumenti originali che l’artista usava e che si sono conservati grazie all’attività della Fondazione. “L’incontro di fantasia e di controllo, di oculatezza e di generosità, che forse si può considerare una caratteristica della mentalità catalana, può spiegare, in parte almeno, la base fondamentale dell’arte e della personalità di Joan Miró”. Così ha scritto Gillo Dorfles in un suo saggio sull’artista catalano. E’ per questo che pare oltremodo opportuna la cornice rinascimentale del Chiostro del Bramante quale contrappunto allo spirito multiforme di Miró e al suo linguaggio fatto di macchie, grafismi, spruzzi, impronte, abrasioni, suture e chiodi. In mostra si potranno ammirare, tra gli altri capolavori, gli olii Femme dans la rue (1973) e Untitled (1978); i bronzi come Femme (1967); gli schizzi tra cui quello per la decorazione murale per la Harkness Commons-Harvard University, tutti provenienti dalla collezione di Palma di Maiorca.
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