Bulgari presenta il nuovo B.zero1 “marble” che racchiude il design e dello stile della gioielleria Bulgari.
Un anello che conferma la sua anima sorprendente con il lancio di un’inedita versione in cui la sua celebre spirale si avvale di un nuovo, pregiato interprete: il marmo.
Un omaggio raffinato alle radici classiche del marchio per un gioiello che, nelle sue infinite variazioni, riflette mirabilmente l’essenza della creatività Bulgari, fedele a se stessa ma in continua evoluzione.
In un gioco di equilibri tra gli elementi originali che lo compongono, il nuovo B.zero1 combina, in modo mai visto prima, l’oro rosa con tre splendide varietà di marmo: verde bowenite, blu lapislazzulo, marrone tabacco. Gli estratti di questo materiale naturale montati su ciascun esemplare presentano venature e caratteristiche uniche, rendendo così ogni anello un gioiello irripetibile.
Oggi nasce una nuova versione in marmo, che valorizza il carattere trendy e senza tempo di B.zero1. La felice commistione di classicismo e creatività, da sempre patrimonio della cifra stilistica del marchio, è così evocata attraverso un materiale che fin dall’antichità si riteneva fosse in grado di trasmettere al meglio la forza espressiva di un artista.
La storia affascinante e millenaria del marmo inizia nel V secolo a.C, epoca in cui il mármaron, che in greco antico significava “pietra splendente”, trovava un largo impiego nella scultura e nell’architettura. In aggiunta alla sua oggettiva bellezza, secondo la concezione aristotelica il marmo custodiva all’interno della materia un’anima da plasmare ed era quindi la risorsa per eccellenza attraverso la quale esprimere la vita che pulsava dentro le sculture.
Su influenza della cultura greca, anche nella Roma antica il marmo era considerato un materiale di grande pregio e veniva quindi utilizzato per l’edificazione di importanti monumenti pubblici o per le decorazioni all’interno delle dimore private.
Michelangelo Buonarroti sosteneva che la forma fosse “prigioniera” della materia ed impiegò tre anni per trasformare il grosso blocco di marmo nella celebre statua del David, ritenuta da molti esperti la scultura più bella di tutti i tempi.
Nelle epoche a venire, la plasticità del marmo ha continuato per molti scultori a trasmettere in modo ideale la loro visione del mondo e dell’arte. A cavallo tra il XVIII e XIX secolo, Antonio Canova ha creato opere in cui si incarna perfettamente l’ideale neoclassico della bellezza e dell’armonia. Indimenticabili, per forza espressiva e capacità di trasmettere sentimento e azione, le sue statue di Amore e Psiche o delle Tre Grazie.
L’arte contemporanea degli ultimi decenni, infine, continua a riscoprire l’infinita versatilità del marmo.
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