Smettere di fumare allunga la vita, e una nuova ricerca lo conferma. Dopo i numerosi allarmi lanciati negli ultimi tempi, uno studio condotto dall’Università di Oxford ha valutato l’impatto del fumo sul sesso femminile. Il progetto, noto come “Million Women”, è stato effettuato dall’università inglese in collaborazione con il Cancer Research UK ed il National Health Service britannico.
Avviato nel 1996, Million Women ha coinvolto circa un milione di donne, di età compresa fra i cinquanta ed i sessantacinque anni.
All’inizio dello studio, il 20% delle donne partecipanti erano fumatrici, il 28% avevano smesso di fumare ed il 52% non fumava. Durante cinque anni, le pazienti sono state controllate regolarmente nei centri di ricerca dell’università inglese per testare gli effetti del fumo sulla vecchiaia e sulle malattie. Nel corso della ricerca, sessantaseimila donne sono decedute per patologie legate alla sigaretta: tra queste, il cancro ai polmoni è stata la causa più frequente.
Al termine della ricerca, l’Università di Oxford ha pubblicato i suoi risultati all’interno della rivista scientifica “The Lancet”.
Alcuni dati potranno certamente interessare le fumatrici: le donne che ad esempio smettono di fumare prima dei trent’anni hanno il 97% in meno di possibilità di sviluppare dei tumori rispetto a coloro che continuano a fumare fino ai sessantacinque anni. Chi smette invece prima dei quarant’anni corre un rischio dieci volte più basso e potrebbe vivere anche dieci anni in più di un normale fumatore.
A conferma degli effetti negativi del fumo sulle donne, la ricerca dell’Università di Oxford cita i dati di un rapporto dell’Organizzazione mondiale della Sanità: secondo l’organizzazione internazionale, ogni sei secondi il tabacco uccide una donna nel mondo. Million Women è stato lanciato in concomitanza con il centenario della nascita di Richard Doll, docente presso l’ateneo inglese dal 1969 al 1979, che per primo scoprì la connessione presente tra le bionde e la formazione di cellule tumorali nei polmoni.