Rimandi punk/Gothic anni ’80, accenni army, nitore “grafico” bianco/nero, micro-richiami navy sofisticati: un mix di elementi, ispirazioni, riferimenti mai forzati e mai in contrasto l’uno con l’altro, ravvicinati e resi omogenei in una collezione dalla forte coerenza, data dai tagli sartoriali e precisi, dalle ridefinizioni materiche, che per esempio nobilitano il pantalone da jogging realizzandolo in pelle lavata ed abbinandolo allo spencer ben strutturato. Ma anche da piccoli-grandi segnali che fanno la differenza e inventano uno stile inedito, capace di sorprendere, come lo sparato che non disegna solo il davanti delle camicie, ma anche dei blouson, e persino dei pantaloni.
La ridefinizione materica è applicata ad ampio spettro: il micronylon realizza capi che sfidano la forza di gravità e sono caratterizzati da una mano croccante, mentre il nylon dei k-way ritorna con un lucidissimo effetto carta. Il denim “superdestroyed” si mixa alla pelle stampata, oppure, in versione bleached, assume una sfumatura azzurro chiarissimo molto Eighties.
Segni precisi anche nelle definizioni formali: da un lato i capi spalla – spesso impreziositi da bottoni dorati in stile marina – si accorciano sensibilmente e presentano volumi a scatola. Dall’altro i pantaloni – in versione sport esattamente come in quella elegante – presentano sempre un cavallo molto sceso, per poi stringersi notevolmente al fondo. Quasi sempre le gambe appaiono fasciate, per esempio dai cannetté elastici – che ritornano sovente come leit motiv e come dettaglio anche nelle camicie – che si incrociano a lembi di cotone costruendo e strutturando il pantalone.
Bianco e nero dominano la collezione, lasciando spazio a stampe geometriche che riportano in vita il rigore, la linearità e l’essenzialità del Bauhaus.
Qua e là si colgono singolari attitudini army, come nelle kefiah, oppure nelle sciarpe in jersey ultralight o in organza ricamata