La sfilata di Gucci conquista. Eclettica, bella e piena di colori, gioca con silhouette eleganti, dal sapore couture, sono declinate in materiali forti e inaspettati, tipici della tradizione Gucci, e abbinate ad accessori ispirati all’estetica fetish di Allen Jones. Un’atmosfera noir densa di colori, proposti su tessuti e lavorazioni esclusivi.
La stessa Frida Giannini svela che “La donna Gucci seduce con una femminilità solenne”
“E’ algida e sexy, spezza il rigore con attitude e vezzi da femme fatale. Indossa abiti dalle forme scultoree ed essenziali, di una graficità pura ma li contamina con dettagli estremi”.
Una linea ben costruita dove in un crescendo magico sulla passerella sfila la perfezione delle linee couture portate nel ready-to-wear. Nasce un nuovo tailleur con gonna. Vertiginoso. Di impatto. Le giacche sono caban oppure piccole, hanno spalle morbide egg-shape o in evidenza, costruite. Come quelle dei cappotti. La gonna è rigorosa, sotto il ginocchio, ma aperta da improvvisi spacchi. Alzata. Sottile. Per una nuova attenzione sul punto vita. Il little black dress trova nuove interpretazioni. Accollato o aperto a lasciare intravedere le scapole. Cinge il corpo e ne mette in evidenza la vita con inserti di pelle. Più fluido, languido, tagliato in sbieco. In raso lucido effetto bagnato. Il cappotto ha le forme aderenti, bustier, come se fosse un robe-manteau. Oppure è over, unico accenno al guardaroba maschile in una collezione volutamente ladylike. Anche il pantalone è femminile. Affusolato. Corto. A chiudere ogni look, i tocchi sexy e irreverenti delle T-shirt in pitone o pelle, dei guanti e delle calze a rete con la riga, leitmotiv di tutte le uscite.
La sera per la donna Gucci è Cinematografica. Un’esplosione di colore, anticipata da un black-out in pizzo.
Look eterei in rete e raso, impreziositi da ricami di piume con borchie e canottiglie di vernice, richiamo punk in un mondo couture. Evening in tutte le sue interpretazioni. Dalla T-shirt con gonna, al pantalone con top, agli abiti cocktail o da sera.
Per i colori?
Purple wine, ruggine, verde muschio e celeste carta da zucchero interrompono e giocano con il nero. Ogni capo è reso prezioso da un uso nuovo e sapiente dei materiali e delle lavorazioni. Pelle liscia o effetto crackle, pitone, cavallino, persiano, seta, lana bouclè, pizzo e lana, pied de poule e Principe di Galles, rilavorati in varianti sfumate e con fili di lurex. Effetto tapestry dal gusto chinoiserie con felci tridimensionali dai fili metallici a illuminare il nero di abiti, tailleur e cappotti. Una cappa in pelliccia di capra con sfumature dal nero al verde arricchisce il tailleur in persiano.
In primo piano anche gli accessori, veri e propri vezzi da femme fatale. In vitello lucido o in pellami pregiati. Pitone e coccodrillo. Nero o nelle tonalità degli abiti. Borse strutturate con chiusura luggage, ripresa dagli archivi Gucci anni ‘50. Dal gusto vagamente retro. L’iconico manico Bamboo caratterizza un nuovo modello, proposto in due diverse grandezze. Booties, stivali e sandali. Sempre con il tacco vertiginosamente alto. Per un tocco fetish. Collane con ramage di pietre colorate impreziosiscono i look da giorno insieme a cuff in pelle con chiusura luggage. Per la sera cuff tempestati di pietre colorate che riprendono i toni dei ricami.
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