Abiti che creano ottimismo, una festa di colori, chilometri di tessuti, ricchezza di volumi, ampiezze danzanti senza risparmio (anche appese al collo), forme costruite con lavorazioni nuove, preziose.
Tutto sale: anche gli orli, tanto corti da rasentare l’impudenza, se non fosse per i coloratissimi microshorts, che trasformano la scostumata in maliziosa.
Il plissé si capovolge all’insù, la pelle fermenta in goffrature impreviste. Tutto si gonfia, lievita, si apre a ventaglio, si dilata in petali sovrapposti, sembra pronto a sollevarsi da terra.
Qualcosa che scende a tuffo: la profonda scollatura a V, uno dei motivi conduttori della stagione. Alla Beyoncé, ma ancora di più.
Da non perdere: la giacca/body, l’abito-torchon, quello a tre balloon sovrapposti, la gonna/turbante, il minituxedo, l’abito missile per la sera.
Motivi: il cuore in vista. Il muso di pantera nell’intarsio/ricamo a contrasto. Un intero giardino di grandi fiori di tutti i colori, dolcemente stemperati dall’acquerello.
Materiali: cotone stretch, pelle, cady stretch, morbida seta paracadute, taffettà croccante e spruzzato di luce, organza/lurex, paillettes.
Per la maglieria: seta/rame, fettuccia, filati a catenella, cachemire-seta con filato di seta/organzino per righe lucido-opache.
Colori: avorio, avena, caramello, ruggine, verde bottiglia, verde lime, verde acqua. Glicine, ireos. Acciaio, sia satinato, sia brunito, sempre luminoso. Il nero solo per contrasto, per dare più forza a un colore, più luce a un chiarore.
Accessori: le ghette primaverili. Le cinture–cuore. Le microcloches copri-indio.