Milan fashion week: II giornata. La donna decide di essere sexy.
di Simona Scacheri
Secondo giorno di sfilate, ma prima giornata per i big della moda. Passano gli anni ma la distinzione tra chi la moda la crea e chi la moda la detta, resta ancora una realtà dalla quale non si può sfuggire. Arrivati tutti i buyers internazionali e i giornalisti moda temuti dagli stilisti, i vip passano in secondo piano e le tendenze diventano le protagoniste assolute.
Aprono la giornata le due giovani designers di "New Upcopming": Chicca Lualdi Beequeen e Gilda Giambra. Colori tenuti e moderna eleganza sfilano di buon’ora. Se la prima punta a presentare capi versatili ispirati a un "natural glam", la seconda prende spunto dalle atmosfere suggestive di New Orleans e gioca con lo stile.
Donna diversa quella che sfila sulle passerelle di Enrico Coveri e Blugirl, accomunati dal desiderio di dipingere una donna giocosa, frizzante e indubbiamente energica. La "barbie girl" di Coveri ama abbinare colore e fantasie al bianco, con rimandi alle Pink Ladies di John Travolta nelle mise serali e nelle acconciature ordinate e “ingellate”. Nel parterre non mancano gli amici della maison. Avvistati Andy dei Bluvertigo e Max Laudadio, il bell’inviato di Striscia la notizia.
La carrellata di vip continua da Blugirl, dove siedono nel front row l’attrice Vanessa Gravina, e varie showgirl tra cui Ellen Hidding ma la protagonista è lei, Anna Molinari con la sua donna romantica. Il mood amato dalla stilista non cambia. La collezione da un lato ripropone l’animalier, dall’altro presenta accostamenti grafici con scritte e astrazioni floreali. Il risultato finale non tradisce lo spirito del brand e fa del bianco e il rosso i colori alla base di questi accostamenti.
Tanta maglieria invece per Les Copains che lo stilista Albino d’Amato descrive quale “protagonista assoluta”. E poi continua: “ La maglia è rivisitata in tutte le sue forme arrivando ad assumere l’essenza dello chiffon tanto è impalpabile”. Bellissima collezione quella di D’Amato che mischia con maestria atmosfere romantiche a dettagli contemporanei.
Dalla passerella di Les Copains lo stilista si sposterà dopo poche ore alla sua personale per la collezione Albino, riconfermando il suo talento.
Antonio Marras spazia dal candore “pretty baby” alla grinta di “storia d’amore e d’anarchia”, dall’ingenuità di Violet alla malizia di Salomè, perché lo stilista sa sempre ricercare nell’anima delle sue donne. Ritorna in passerella Just Cavalli che non perde la sua grinta riproponendo spunti rock ed eighties come il reggiseno sopra la maglia, in perfetto stile “material girl”.
Il calendario fitto vede sfilare anche Daniela Gregis, Krizia con i suoi colori e i cortissimi shorts tesi a valorizzare le gambe (siete tutte avvisate!) e D&G, fuori calendario, che porta in passerella una cow girl seducente e sexy seppur con fare ingenuo.
Totalmente Moschino la collezione Moschino Cheap and Chic, brand ormai capace di descrivere uno stile. Sangallo, seta e cotone i materiali preferiti. Le borse sono di grandi dimensioni e riportano anche scritte “pop” tipo “Mettiti il cuore in pace” (con il simbolo della pace), le scarpe sono per lo più polacchini traforati, gli occhiali da sole e i cappelli hanno la forma di una margherita. L’ironia è ancora la parola d’ordine per la donna Moschino.
Grande l’attesa per i big della giornata: Giorgia Armani e Prada.
Moda sulla passerella e rumors annunciati e poi smentiti girano fuori dallo show di Armani: è giunta oggi puntuale la smentita in merito ad un’ imminente cessione della griffe a terzi, voce che girava con sempre maggiore insistenza e che lo stilista ha poi smentito. Armani non fa mistero invece della malattia che l’ha attanagliato negli ultimi mesi e che l’ha portato a dedicare più tempo a sé stesso. Ma Re Giorgio parla come sempre con le sue creazioni. Lo stilista vede la sua donna in corto per la primavera/estate 2010 e si ispira alla body art. Numerosi i vip nel front row: Janet Jackson, Kasia Smutniak e Maria Grazia Cucinotta per citarne alcune.
Diversa la musica, ma sempre di grande moda si parla, da Prada che definisce la sua collezione “divertente”. E gli abiti a “lampadario” sembrano saper ben rispecchiare questo concetto ambiguo per alcuni lati, ma efficace una volta osservati alcuni dettagli in passerella. Volente o nolente Miuccia Prada ha l’onere e l’onore di dettare tendenza, e anche questa sua collezione non smentirà la tradizione, ma al contrario… cambierà alcune regole.
E di regole ne ha cambiate parecchie anche C’N’C Costume National: dopo 25 anni dall’esperienza di Trussardi, la moda torna pubblica e si democratizza scegliendo di sfilare in piazza Duomo per tutti. Coraggiosa e di grande effetto la scelta di Ennio Capasa e del brand che hanno fatto presentare la sfilata/spettacolo a Natasha Stefanenko e hanno saputo tramutare un defilè di pochi minuti in una grande serata che rimarrà nella storia della moda.
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