"Una scarpa definisce l’ allure di una donna. A seconda delle sue cambrature, delle sue linee vengono codificati diversi modi di essere, di porsi, suscitando di volta in volta reazioni differenti. Una scarpa ispira una molteplicità di emozioni. Ho provato a raccontarle attraverso la rappresentazione di un sogno", dice Francesco Russo a proposito della collezione Sergio Rossi Primavera/Estate 2010, la seconda da lui realizzata come Direttore Creativo della maison.
"E’ il racconto di una donna che vive una metamorfosi al semplice contatto con queste calzature che evocano ombre, voli di uccelli, incanti di sirene…"
Luce che abbaglia, acceca, dilata ed inonda. Un mondo incantato si svela al tocco di questi oggetti del desiderio, tentazioni scaturite da un bestiario fantastico. Ecco un vortice onirico che trasporta al regno delle metamorfosi, un caleidoscopio di sensazioni da vivere.
La struttura svanisce, il colore diventa materia e la materia un puro gioco di lacci, di curve, di volute sottili attorno alla caviglia ridivinizzata. Una caviglia che è per il piede, quello che il punto vita è per il corpo. In un gioco infinito di composizioni e di prospettive, la linea diventa un tutt’uno con il piede.
– Il sandalo Volto mette in scena, con un gioco d’ intagli, un profilo che appare come la rivelazione di un amore. Alleggerisce il passo, più lieve di un sospiro, una carezza appena tratteggiata.
– Lo stivale Sirena, declinato anche nella variante stivaletto, crea sulla gamba una rete sottilissima, slanciandola e avvincendola nelle sue maglie di cuoio nero.
– Il sandalo Fenice, dal piumaggio di camoscio, sembra pronto a spiccare il volo.
Camoscio, agnello, capretto rebrodé effetto lucertola, vitello metallizzato, anguilla: i materiali si sovrappongono, come i colori, in un sottile gioco cromatico che contrappone tonalità vive e sature alle tinte pallide, il fucsia con il beige corda, il verde lucciola con il cuoio naturale, il giallo radioso smorzato da una punta di grigio. Illuminati dal sole abbagliante e dai suoi riflessi, magnificati nella pochette a rete o nella borsa hobo per una versione più urbana di una quotidianità ultrasolare.
Come le scogliere scolpite dal mare, le forme si sviluppano in motivi organicamente strutturati. Onde, reticoli o arabeschi, la maestria di Sergio Rossi si rivela in tutta la sua magnificenza. Camminare su tacchi a stiletto sublimati come rarità. Il tacco è un semplice stelo che ricorda esili supporti.
Questa collezione è presentata con un inedito allestimento nel nuovo show room Sergio Rossi. In una cornice di lino beige, le parole di un poema illuminano lo spazio scandite in candide lettere al neon. L’illustrazione sonora, mette in scena la voce di Valeria Golino che, tra abbandono e pudore, imprime su ogni parola un accento di verità, di sensualità.