Milan Fashion Week: IV giornata…Dalle atmosfere più statiche dell’Antica Grecia, alle evoluzioni più dinamiche degli sport.
Durante la settimana della moda l’effetto boomerang che gli addetti ai lavori subiscono è quello di perdere contatto con la realtà: non c’è tempo per la vita personale (e fin qui tutto sommato succede a tanti lavoratori), ma peggio ancora si dimentica quale sia il mondo vero, talmente abituati ormai a vedere top model, bella gente e flut di spumanti un po’ovunque. Il mondo è quello del lusso, spesso reale, a volte simulato, dove l’importante è… che tutto sia perfetto.
Ma la passerella non lascia spazio per queste considerazioni e il bianco illumina la mattina piuttosto uggiosa di Milano. Il bianco che sfila è quello di Bottega Veneta, che presenta con Tomas Maier una donna semplice nella sua raffinata eleganza. Lo stile è individuale al contrario del mood popolar nazionale visto su altre passerelle, la silhouette è architettonica ma confortevole e il tessuto è ancora una volta drappeggiato. A evocare l’Olimpo e le sue dee è anche Paola Frani che ripropone il drappeggiato ma vi aggiunge fili metallici, paillettes e pizzi graffianti. La donna di Paola Frani è più maliziosa e arriva a scegliere completi zebrati e audaci, dà mostra di sé e decide di piacersi e di piacere. L’esuberanza della collezione riporta ancora a un revival: da un lato si evocano gli anni della disco-dance grazie ai tessuti lucidi e dall’altro la mitologia riletta in chiave fashion.
La moda terrena però chiama e Max Mara risponde ancora una volta con estremo savoir faire. Il brand ripropone anche quest’anno una collezione che pensa alla vita di tutti i giorni, che veste la donna con idee e stile, senza pensare con insistenza alle grandi occasioni, ma concentrandosi su tutto l’arco della giornata. Bianca Balti in un outfit con gonna a stampa optical geometrica e camicia in jersey mostra l’anima del brand. I tagli sono comodi e confortevoli, la palette dei colori presenta toni caldi e grigio.
Gli accessori diventano maxi e primari per la donna di Love Sex Money che abbina vistosi gioielli a maglie di garza semitrasparenti. Lorella Signorino guarda lontano e arriva fino in India da cui trae spunto per il sari-gan ovvero il sari unito al cardigan. Grandi bracciali a coprire tutto il polso e collari vistosi da un lato; mini abiti dalle lunghezze sempre più corte, come vuole oramai la tendenza dominante della primavera/estate 2010 dall’altro. Anche qui la palette di colori va dal giallo al marrone, passando per l’arancione e l’ecrù. Non mancano alcuni sprazzi di blu/nero.
Ma la tendenza che più detta legge nella giornata di oggi è l’amore per l’atleticità che sfocia in evocazioni sportive come emerge dalle passerelle di alcuni big. Gucci in primis, con Frida Giannini creatrice di successo della collezione, presenta una donna avventuriera, chic nonostante le sue imbragature e attenta al lato atletico della moda, mentre Emilio Pucci sembra guardare agli sport marini con miniabiti aderenti che diventano una seconda pelle. Roberto Cavalli ritorna al romantico in chiave new: atmosfere bucoliche, poetiche e bisogno di veridicità a discapito dell’apparire. Presenta una donna nuova che sceglie di risultare più per la sua discrezione che per la sua esuberanza estetica; più per la sua vera natura che per la sua tendenza a fingere.
Sconvolgente o meglio inatteso lo show di Emporio Armani che se da un lato sottolinea la tendenza imperante di lasciare le gambe in bella vista con mini abiti o mini gonne, dall’ altro spiazza tutti i presenti con l’esplosione di colori che travolge la passerella inaspettatamente. Dopo il bianco, il nero o l’avorio, in perfetto stile Armani, escono sulla passerella capi in fuxia, turchese o rosso fuoco. E per non farsi mancare niente ci sono pure le stampe a fantasia. Ormai fedele ammiratrice di Armani, tra gli ospiti è presente Federica Pellegrini. Ci ha abituato da tempo ai colori invece Rossella Giardini con Moschino che non solo vede trionfare lo stile Moschino sulla passerella, con capi d’archivio rivisitati su chiave contemporanea, ma aggiunge un pizzico di eccesso e ironia con i maxi accessori, gli orecchini a cerchio di dimensioni importanti e le collane abbondanti che completano un insieme difficilmente trascurabile.
Meravigliose anche le fasce in perle su tailleur nero.
Se Iceberg è più giocoso e presenta una donna in versione Mickey Mouse con bustier che termina con le famose orecchie del personaggio di Walt Disney tanto amato, Brioni invece conferma la sua eleganza e fluidità anche in questa collezione disegnata da Giampiero Arcese che considera l’abito foulard, rigorosamente in seta, il capo più rappresentativo della sua PE 2010.
Francscesco Scognamiglio sceglie una donna sexy e decisa che indossa spacchi, lunghezze ridottissime e cristalli applicati. Modalità Star a ricordare che la diva che vive in ogni donna non si è spenta.
Ultimo, ma solo per cronologia l’esordiente Marco De Vincenzo, stilista trentenne nato a Messina passato sotto i riflettori dei media grazie alla vittoria del prestigioso concorso “Who’s on next”, organizzato da Vogue Italia che vede nascere sempre più spesso grandi talenti come dimostra Gabriele Colangelo, anche lui vincitore di una scorsa edizione del concorso. De Vincenzo sceglie, per il suo debutto l’antica Grecia come tema d’ispirazione con abiti drappeggiati e altri minimalisti, tagli laserati alternati ad effetti cromatici tridimensionali. Ancora una volta i giovani dimostrano una ricerca fine nelle lavorazioni, nei materiali e nelle tecniche che seguono un profilo “industrial” di grande tendenza. Non resta che seguirli con attenzione e supportare il loro cammino.
di Simona Scacheri
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