Se Pierantonio Gaspari potesse descriversi da solo, si direbbe un predestinato e un appassionato. In realtà, non è solo questo: è un volontario della sperimentazione che fin da bambino gira tra i telai della lavorazione di maglieria dell’azienda fondata dai suoi genitori. Con lo sguardo ne cattura i segreti, gli inghippi, i trucchi. Con la mente osserva gli sviluppi, le meraviglie che aghi e bobine riescono a produrre. Ne resta affascinato tanto che subito dopo la fine delle scuole superiori chiede al padre di potersi occupare di stile: vuole imprimere la propria fantasia su un prodotto di moda. Disegna maglieria, ne segue la realizzazione, sviluppa suoi progetti per migliorare tecniche e strutture.
Non solo e non più solo maglieria. Il suo stile, personale, autentico addirittura e a tratti sperimentale, vuole che la maglia si trasformi, che diventi abbigliamento tout-court, che si mescoli e faccia un tutt’uno con il tessuto. Nessun limite, nessun ostacolo. Anche le macchine possono adattarsi alla sua fantasia. Che, dopo pochi anni, si trasforma in una realtà: le sue collezioni, oltre a guarire la maglieria dalla sindrome dell’accessorio, sono diventate un successo commerciale. Che, come solo raramente accade, sono apprezzate anche dalla critica.
"ESPACE sur SABLE…
Ha viaggiato via mare per approdare su un pugno di sabbia.
Ha cavalcato secondo il rito delle amazzoni sulle dune strappando vestibilità diverse con le zip che trasformano gli abiti n bande bicrome che attraversano il corpo.
Ha sfidato i predoni in corse sfrenate fra i volumi e le asimmetrie.
Mimetizzata fra i mille colori della sabbia come un Lawrence d’Arabia al femminile persa nel bianco alla ricerca del blu e dell’azzurro.
Rinvigorita dal colore piccante di un tabasco pigmentato a freddo.
Invitata a nozze dal guerriero berbero si ferma nel deserto per un tè: visione di scarabei stampati che si arrampicano nel jersey. Ricami cerati e spalmati con lamine metalliche, poi, dalla duna dormiente si solleva come tempesta di sabbia, rilucente di lune per portare sete, cotoni e lino, lei, alle astronavi di Orione."
PierAntonio Gaspari