Eleganti atmosfere di un’Africa astratta e interiore attraversano il cielo della donna Salvatore Ferragamo per la prossima primavera-estate. Un viaggio onirico alla scoperta di dolci esotismi e pellami ancestrali incrocia la cultura e il lusso di lavorazioni esclusive e tessuti impalpabili, nella tradizione più genuina della maison.
Fluida come una nuvola, libera di fluttuare al tepore delle brezze estive, la silhouette si racconta in abiti leggerissimi, in perfetta fusione con la personalità della donna che li indossa. Aristocratiche gonne ad anfora in organza ultralight, vaporosi abitini a stampa floreale dalle linee avvolgenti, freschi pantaloni coloniali rivisitati con gusto d’atelier.
E ancora, alla luce della medesima leggerezza, un sogno esotico ripensato e dipinto dal ricordo interviene su maglie second skin di straordinaria finezza stilizzate come tattoo, preziosi cappottini in cocco, pitone o nappa laserata dove i pellami hanno la mano docile e vellutata della seta, soprabiti dove lievi organze riproducono fedelmente il manto animale. Un accenno di tailoring, con forme maschili e destrutturate, si inserisce in questa dolcezza di linee, sulla scia di una rilettura della più nobile eredità sartoriale.
Gli accesi cromatismi di un tramonto nella savana fermato nella memoria orientano la palette di colori. Se la prima tranche della collezione sgrana luminose tonalità limone e vaniglia fino agli estremi del pergamena e del bianco, la seconda è modulata su una tavolozza di sfumature neutre, dal grigio argento al rosato, dal fumo al grigio scuro, e illuminata da tocchi di viola, cherry o cardinal. La terza tranche associa alle nuance del verde olivo e del bianco la pienezza cromatica che, in un crescendo d’intensità, vira dal raspberry all’anguria, dal cherry al rubin.
Alle mani, ai polsi, la naturale consistenza materica del legno dialoga con i lucidi bagliori del metallo in una serie di gioielli inediti, nel segno del connubio tra nuovo e antico, caldo e freddo, liscio e ruvido. E se il metallo ricorre nella maglieria dalle audaci disegnature e nelle trame degli abiti, il legno riveste la clutch da sera, piccola e sferica come un bracciale tribale, anche declinata in metallo e pitone, cocco, caimano o nappa traforata. Accostamenti inconsueti e materiali preziosi sapientemente modellati danno vita a tutta la nuova collezione di borse: come le morbide tote bag in pelle intrecciata dai volumi destrutturati, creazioni dove il lusso viene vissuto in maniera decontratta, non esibita.
Ai piedi, una nuova allure di seduzione si fa strada tra inusuali accostamenti di materiali e studiati equilibri di tacco e struttura. Sculture composite, le scarpe della primavera-estate 2010 celebrano i virtuosismi della lavorazione artigianale: l’esclusività di caimano, pitone e struzzo viene sublimata dal raffinato gioco di trafori che decorano il piede come un tatuaggio, ma anche dall’audace inserimento di elementi lignei e metallici. Sempre nel solco di un dialogo continuo tra mondo organico e artificiale, la collezione prende forma attraverso curvature evocative, modellature sinuose e nuovi tacchi a incavo, slanciati e vertiginosi. Tomaie costruite su catene annodate, zeppe fasciate in legno, doppi platform, listini alla caviglia e dettagli di grande ricercatezza proiettano lo stile inconfondibile della maison in un immaginario di femminilità dal timbro a tutti gli effetti contemporaneo.
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