Milan Fashion Week: V giornata. Di scena i due estremi della donna: seduzione e semplicità
Giornata intensa e ricca di grandi nomi anche se per molti questo è l’ultimo giorno della settimana della moda che conta davvero, e si sa, finite le sfilate delle maison più quotate molti buyers internazionali lasciano Milano tra lo scontento di chi deve ancora sfilare. Ma per noi la settimana della moda non è ancora finita.
Parte di buon ora Consuelo Castiglioni che disegna per Marni una primavera/estate più semplice se paragonata ad altre collezioni: meno mix&match rispetto al solito, maggior attenzione alla fluidità dei capi e alla naturalezza della silhouette. La donna Marni sceglie di vestire con la consueta eleganza ma preferisce essere più discreta. Abiti con fantasie fiorate, foulard in testa e scarpe: nessun orpello scenografico, ma l’essenza del look sta nella stampa e nella silhouette.
Molto più audace è invece il look scelto da John Richmond che ripresenta la sua donna ancora in versione sexy con dettagli punk. Scenario ancora diverso da Etro, esplosione di fiori e stampe floreali. La donna di Etro esibisce alcune tendenze della PE 2010: l’uso dello chiffon e gli abiti drappeggiati, che per gli amanti del genere saranno un must. A questo aggiunge uno sguardo ad Oriente e fa del mix&match una regola base della sua nuova collezione.
Fuori calendario anche quest’anno (chissà se ci sarà mai un giorno in cui il brand deciderà di rientrarvi) Dolce e Gabbana che presenta una donna nella sua essenza passionaria e carnale, molto mediterranea. Il parterre è ricchissimo come sempre: Margherita Madè, Caterina Murino, Carolina Crescentini e ancora Eleonora Abbagnato e Martina Stella, giusto per citarne alcune. La scenografia riporta una piazza con le sedie di un bar a evocare una piazza siciliana, ma nella collezione si parla anche si Spagna. Parte lo show e va in passerella la tradizione contemporanea in chiave Dolce e Gabbana ovvero: tantissimo pizzo, scialli portati anche in vita, bustier, body e frange. Non manca il plissè e le rose decorativi per alcuni abiti.
Si passa da un grande all’altro oggi, ecco arrivare il momento di Missoni che riscopre il filo e la silhouette nella suggestiva atmosfera dell’Università Statale di Milano, costruzione archittettonica storica della città. Missoni torna alle origini del suo brand: la maglieria. La ricerca sul filato è l’arma che intende usare per affrontare la crisi. La silhouette è segnata e le nuances non troppo accese. Maglieria ripresa anche da Gaetano Navarro per i suoi leggins di maglia lavorata con diverse tecniche che abbina sotto abiti e gonna.
Le danze proseguono con Salvatore Ferragamo e la sua donna amante del lusso estremo che guarda alla cultura Masai per la primavera/estate 2010, a modo suo. Trasparenze, materiali pregiati e monocromatismo completano il quadro. Se Ter et Bantine gioca sulle forme della seduzione scoprendo la schiena; Fendi presenta la leggerezza eterea con materiali che vanno dal pizzo, al lino o alla seta lavata; Versus ama la donna rock e Aquilano e Rimondi, invece, preferiscono voile animalier e influenze made in Japan nelle stampe che vestono la donna del duo di designer incaricati anche della direzione creativa di Gianfranco Ferrè.
A chiusura della giornata l’eleganza contemporanea di Jo No Fui e l’essenza delle forme di Roberto Musso. Diversi i trend, diverse le ispirazioni e ancor più diverse le conclusioni: oggi la moda ha spaziato con estrema varietà per accontentare e soddisfare, senza distinzioni di sorta, tutte.
di Simona Scacheri
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