“Sono partito subito con la tv ad altissimi livelli, la mia prima esperienza televisiva infatti, è stata proprio quella nel programma Amici di Maria De Filippi. Ho vissuto dei momenti unici e indimenticabili. Non era il mio ambiente abituale, ed ho dovuto prender confidenza con un nuovo modo di lavorare, però è stato divertente mettermi alla prova”.
A parlare, pieno di entusiasmo ed energia, è Gabry Ponte, dj di fama internazionale e giudice nell’ultima edizione di Amici. Lo abbiamo incontrato a Milano, stremato dopo una giornata passata in sala di incisione, un luogo a lui familiare da oltre vent’anni.
Allora mi viene da chiedere….
Dopo tanti anni facendo il DJ, come è avvenuta la trasformazione a giudice di concorsi musicali e di talent scout?
“La mia presenza ad Amici è stata casuale, mi hanno proposto di fare il giudice ed è stato divertente, ma alche molto impegnativo. Ora sto continuando a fare ciò che facevo prima”.
Da “Da Blitz” al remix di “I will survive”, le tue “opere” spopolano ogni volta, qual è il tuo segreto?
“Non credo ci sia un segreto, penso si tratti di passione, sono vent’anni che faccio produzione, ogni volta che mi dedico ad un nuovo disco per me non è un lavoro, è qualcosa che creo con grande entusiasmo”.
La tua esperienza televisiva con Maria de Filippi cosa ti ha lasciato di indimenticabile?
“Ho cercato di essere me stesso, a volte è stato più facile, altre meno, perché a volte è dura dare dei giudizi non proprio positivi. Hai davanti agli occhi un ragazzo o una ragazza di diciotto anni che ti guarda con speranza e soggezione”.
Abbiamo letto che hai apprezzato moltissimo il fatto che Maria ti abbia sempre spinto ad essere te stesso, come sei nella vita? E sul palco?
“Esattamente così, sono sempre me stesso, dico quello che penso e metto i piedi sulla sedia…anche a casa ho le sedie distrutte! Io ho le borchie sulle scarpe e sia in casa che in studio le sedie con me fanno una brutta fine, sembra siano mangiate dalle tigri!!!”.
Hyundai ha puntato su di te, l’edizione di questo terzo anno punta sui remix, sarai giudice e “premio” per i vincitori. Come vivi questo momento?
“E’ una esperienza buona per i ragazzi che riceveranno visibilità ed io avrò la possibilità di trovare qualche ragazzo in gamba con cui collaborare”.
Torni nel ruolo di Giudice con la nuova edizione dei “Hyundai Music Awards 2013”, sei emozionato?
“Emozionato no, ma carico di energia. Sono stato più emozionato invece, quando ho aperto la sessione di I will survive con le tracce separate, sentire la voce di Gloria Gaynor quella sì, è stata una grande emozione”.
Cosa ti ha spinto ad accettare questo ruolo importantissimo per la quarta edizione dei “Hyundai Music Awards 2013”?
“Mi piacciono queste iniziative perché mettono in primo piano la musica dando la possibilità a giovani talenti di emergere. Allo stesso tempo c’è la possibilità di reinventare pezzi storici, portandoli all’attenzione delle nuove generazioni”.
Per la prima volta in occasione del nuovo concorso infatti, dieci tra i brani più amati degli anni ’60-’70 verranno messi a disposizione da Universal Music Italia per essere remixati. Sarà difficile essere giudice immagino….
“Alla fine non è mai facile però è l’istinto, la pancia a dirti se una cosa ti prende o meno, se funziona o no. La musica è arte e devi sempre considerare il lato emozionale”.
Da Iron Man 3 al nuovo singolo con Shaggy, un passo importante, ce ne vuoi parlare?
“Shaggy è un artista che ho sempre apprezzato, sta andando alla grande anche all’estero, speriamo bene”.
Ti sei mai ispirato a Shaggy nella tua musica?
“Ho sempre apprezzato i suoi lavori, anche se il suo genere è un po’ differente da l mio. Però da Mr Boombastic in poi, l’ho sempre seguito”.
La pubblicità Hyundai ix20 ha come canzone la tua versione remix di I’ll Survive, che sta spopolando. Cosa si prova a remixare la più famosa hit Motown del decennio della disco?
“Soggezione e soprattutto grande rispetto. Ho cercato di non snaturarla mantenendo la sua anima funky”.
Cosa preferisci indossare in Tv e nel tempo libero?
“Sono istintivo,di solito cambio sempre il mio modo di vestire a seconda di quello che sento e dell’umore. Per Amici ho usato molto Armani: mi sembra un buon compromesso tra eleganza e comodità. M piacciono le contaminazioni, anche nella moda tendo a mescolare gli stili. Mi piace essere creativo anche nel modo di vestire”.
Se non avessi fatto il DJ, cosa ti sarebbe piaciuto fare?
“Mi stavo per laureare in fisica, poi ho sentito che dovevo interrompere perché questa era la mia strada, anche se la fisica mi piaceva molto; quindi, probabilmente, avrei fatto il ricercatore”.
Di Raffaella Ponzo
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