Ancora una volta ANCI (Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani) decide di supportare la presenza dei suoi associati al FFANNY con un evento straordinario di richiamo internazionale.
La sede prescelta è il Moma, The Museum of Modern Art, a New York City. Il MoMA è sicuramente il Museo dedicato all’Arte contemporanea e al Design più importante del mondo, e ospiterà per questa occasione ANCI e una selezione di straordinarie modelli storici provenienti dai più importanti Musei Italiani di calzature.
Questa selezione personalmente curata da ALDO PREMOLI (Art director and cool hunter) avrà come tema centrale il PLATEAUX e si intitolerà “INNER TREASURES – The secret story of fashionable platform in italy”.
Si potranno ammirare esempi di squisita inventiva e grande design che ripercorrono la sapienza calzaturiera italiana a partire dagli anni Trenta per arrivare alla metà degli anni Settanta.
ANCI con questo evento straordinario vuole celebrare la grande tradizione calzaturiera italiana e dimostrare come fin dalla prima metà del secolo scorso i Maestri Calzaturieri italiani fossero precursori di un design e una qualità talmente innovativi da essere ancora oggi fonte di ispirazione e punto di partenza per tutti i grandi brand internazionali.
CONTENUTI DELLA MOSTRA:
La zeppa o piattaforma (platform o weedge sole in inglese o plateau in francese) viene introdotta per la prima volta dall’estremo oriente in Italia e precisamente a Venezia nel XVI secolo.
Strumento funzionale per eccellenza (una soprascarpa per riparare dal fango e il cattivo stato delle strade all’epoca) diviene in breve tempo un malizioso oggetto alla moda.
La sua “funzione” viene infatti affiancata e poi sopravanzata dalle sue potenzialità decorative. L’altezza superiore che può conferire a chi la indossa ha un valore inconscio straordinario: altezza significa infatti a qualsiasi latitudine e in qualsiasi cultura “bellezza e potere”.
Sono dapprima le cortigiane veneziane ad adottare la piattaforna al di là della ragione per cui era stata progettata. Ma ben presto ogni nobile veneziana indossa pantofole dotate di altissimi fondi ricoperte in cuoio o preziosi tessuti. Da questo momento l‘arte sutoria può davvero dare il meglio di sé.
La piattaforma da allora non ha mai cessato di esercitare un fascino straordinario. Con lei si sono cimentati per quattro secoli talentuosi ciabattini, e nel secolo scorso grandi calzolai e veri propri talenti del design. Sempre con risultati affascinanti.
La grande tradizione calzaturiera italiana ha espresso anche qui straordinarie capacità. Non esiste infatti altro Paese al mondo ad avere un tessuto calzaturiero ricco e articolato come quello italiano, ma il primato italiano resiste innanzitutto perché la sua storia è lunga.
Le calzature in mostra, opera di straordinari quanto sconosciuti artigiani, sono esempi di squisita inventiva e grande design. Ripercorrono la sapienza calzaturiera italiana a partire dagli anni Trenta per arrivare alla metà degli anni Settanta del secolo scorso.
Con qualche sorpresa. Alcune miniature che testimoniano modelli della Repubblica Veneta custoditi presso i Musei Civici ma troppo antichi per viaggiare. E un eccentrico omaggio ispirato a Beatrice d’Este, la più raffinata dama del Rinascimento italiano, di cui ancora si conserva la pantofola sinistra con piattaforma ricoperta in cuoio: a Vigevano nel castello che Leonardo Da Vinci e Bramante disegnarono per lei.
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