Il Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, accompagnato dal Direttore della 12. Mostra Internazionale di Architettura, Kazuyo Sejima, ha incontrato oggi, a Ca’ Giustinian, i rappresentanti di 54 Paesi partecipanti alla 12. Mostra, che si svolgerà dal 29 agosto al 21 novembre 2010 ai Giardini e all’Arsenale (vernice 26, 27 e 28 agosto 2010), nonché in vari luoghi di Venezia.
Dopo una serie di Biennali affidate a eminenti critici o storici, si è voluto ora affidare questo Settore nuovamente a un architetto, Kazuyo Sejima, per riportare in primo piano il grande tema della qualità dell’architettura, attraverso una personalità che della qualità fa una vocazione personale.
Il titolo scelto da Kazuyo Sejima per la 12. Mostra Internazionale di Architettura è People meet in architecture.
“L’idea è di aiutare gli individui e la società a relazionarsi con l’architettura, aiutare l’architettura a relazionarsi con gli individui e la società, e aiutare gli individui e la società a relazionarsi tra loro”.
“Può l’architettura chiarire i nuovi valori e i nuovi stili di vita dell’XXI secolo? Questa mostra – ha spiegato Kazuyo Sejima – sarà l’occasione per sperimentare le potenzialità dell’architettura, per comprendere in che modo essa esprima nuovi modi di vivere, e per mostrare che è il frutto di valori e approcci differenti”.
“Sono previsti spazi indipendenti per ciascun architetto e per ciascun tema, nel senso che ciascun partecipante sarà il curatore di se stesso”.
“Gli artisti invitati progetteranno il proprio spazio considerando l’esperienza sia fisica sia concettuale del visitatore: la mostra si declinerà quindi in una serie di spazi piuttosto che in una serie di oggetti”.
“Le partecipazioni includeranno tecnici e artisti e non solo architetti, perché l’architettura è un prodotto dell’intera società. Così come avviene nella società, alcune parti della mostra saranno realizzate attraverso la collaborazione tra artisti e architetti, o tra architetti e visitatori”.
Il Presidente della Biennale Paolo Baratta da parte sua ha dichiarato:
“La 12. Mostra vuole riaprire la discussione sull’architettura e sul suo ruolo nella civiltà. Questa disciplina deve essere capace di accogliere la sfida dell’organizzazione dello spazio nella nostra vita. In questo senso, deve affrontare uno dei problemi più alti: la realizzazione contemporanea della res publica.”
“La scelta del nuovo direttore – rileva ancora Paolo Baratta – è ricaduta su una delle più qualificate e affermate rappresentanti dei nuovi maestri dell’Architettura del Duemila. Una generazione che si è affermata nel primo decennio di questo secolo, cresciuta attraverso esperienze vissute insieme agli architetti di grande fama che dominano la scena del mondo e la cui presenza non ha oscurato, ma anzi ha alimentato, una generazione di nuovi maestri. La loro straordinaria qualità dischiude un senso di apertura e ottimismo verso l’evoluzione dell’architettura, che dimostra di non essere ingessata tra tecnologia e comunicazione, ma al contrario di essere viva e vitale”.
Due i progetti di punta previsti per la 12. Mostra: i Sabati dell’Architettura e l’ampliamento del coinvolgimento delle Università.
I Sabati dell’architettura consistono in una serie di conversazioni, performance e momenti di discussione settimanali con architetti, critici e personalità del mondo dell’architettura nazionale e internazionale attraverso l’intero periodo di apertura della Mostra. Ogni sabato avrà luogo un Incontro curato, oltre che dal direttore Kazuyo Sejima, da ciascun direttore delle precedenti edizioni della Mostra: Vittorio Gregotti (1975, 1976, 1978), Paolo Portoghesi (1980, 1982, 1992), Francesco Dal Co (1988, 1991), Hans Hollein (1996), Massimiliano Fuksas (2000), Deyan Sudjic (2002), Kurt W. Forster (2004), Richard Burdett (2006), Aaron Betsky (2008).
La Biennale ha inoltre messo a punto un Progetto Università, dedicato ad estendere la piattaforma di sperimentazione rivolta alle scuole e agli istituti universitari: sarà attivata una collaborazione con le scuole italiane ed europee per la definizione di programmi di visita alla Mostra che costituiranno un momento formativo per gli studenti delle facoltà di Architettura, Ingegneria, Design, Comunicazione e Sociologia. Il progetto è finalizzato ad attivare specifici protocolli di intesa con le università per fornire agli studenti la possibilità di incontrare l’architettura ed ottenere crediti formativi. Ciascun ateneo e facoltà potrà proporre e sviluppare uno specifico argomento in linea con i contenuti della Mostra, da discutere in un forum nelle sedi della Biennale.
La 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia presenterà inoltre, come di consueto, le Partecipazioni nazionali, con proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini, oltre che nel centro storico di Venezia.
Anche per questa edizione si prevedono selezionati eventi collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 12. Mostra.
Siti web ufficiali della Mostra:
www.labiennale.org
www.labiennalechannel.org
Kazuyo Sejima. Cenni biografici
Nata in Giappone, nella prefettura di Ibaraki, nel 1956, Kazuyo Sejima è una protagonista dell’architettura contemporanea. Nel 1981 si laurea in architettura alla Japan Women’s University e inizia a lavorare nello studio di Toyo Ito. Nel 1987 apre un proprio studio a Tokyo. Nel 1995 – insieme a Ryue Nishizawa – fonda SANAA, lo studio di Tokyo che ha firmato alcune fra le più innovative opere di architettura realizzate di recente in tutto il mondo, dal New Museum of Contemporary Art di New York al Serpentine Pavilion di Londra, dal Christian Dior Building di Omotesando (Tokyo) al 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa, premiato nel 2004 col Leone d’Oro per l’opera più significativa della 9. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale.
Ha allestito inoltre con Ryue Nishizawa nel 2000 – alla 7. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale – il Padiglione giapponese, intitolato City of Girls.
Kazuyo Sejima ha insegnato alla Princeton University e al Politecnico di Losanna, e attualmente è docente alla Keio University.
Una tensione costante verso la ricerca caratterizza il suo lavoro, erede della millenaria tradizione che ha ispirato le geometrie minimaliste dell’architettura giapponese contemporanea. Toyo Ito la descrive come "un architetto che usa la massima semplicità per collegare il materiale e l’astratto".
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