La sfilata di Paola Frani è un inno alle architetture botaniche in colori plein air.
Tessuti leggeri, fatti di eco-materiali, per una collezione che punta al design.
Forme geometriche esaltate da modelle slanciate e con i capelli raccolti, dove il tratto romantico è dato da coroncine chic-botanique.
Ma Paola Frani esalta anche il lato intellettuale, con linee sofisticate per la gonna a ruota e casacca patchwork in organza e fiori macramè.
Sculpture-nature in all white.
Tagli e intagli intervengono regolari e precisi sull’abito devoré rombi, rombi all-over sul top lineare, rombi paillettati sulla casacca a esagoni devorè.
Geometrie su geometrie, linee che s’intersecano, figure poliedriche che si creano e si moltiplicano.
È un’etica grafica che cerca di imprimere il suo ordine allo stato naturale delle cose: i fiori si schematizzano diventando macro-gioielli nella stampa in jersey e raso, si frammentano come in uno scatto di Jon Shireman per poi ricomporsi ingigantiti nella blusa macrofiore ciclamino. Fiori pizzo macramè 3D nei pantaloni e nella tunica in lino stretch arancio carminio.
Vegetale-animale: la stampa cocco, stilizzata sui toni dell’ecrù-nero-blu, si dirama con tutta la sua forza grafica sulla tuta in jersey o sull’abito in crepe intaglio sangallo.
Interventi di macramè cocco sul giubbino in nappa nero; bon ton girls gone bad girls, giovani sicure camminano determinate per le strade di L.A. Effetto “Bling Ring”.
I colori sono pieni e corposi,e spaziano dal verde vegetale della georgette di seta sfuma al blu brillante. Un orizzonte pittorico che unisce il verde della terra al blu del cielo.
Gli accessori? Bags gioiello & bangles new-art.
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