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FILO, le proposte prodotto. Ritorno al futuro con ‘Mestieri’

Rimanda al “saper fare”, alla sapiente manualità e all’artigianalità unica il tema portante  elaborato da Gianni Bologna per le proposte di sviluppo prodotto delle nuove collezioni di abbigliamento e arredamento della 33^ edizione di FILO, di scena il 17 e 18 marzo al Centro Congressi Le Stelline a Milano.
Come spiega Gianni Bologna, con il tema dei “Mestieri” si intende proseguire il discorso che FILO ha iniziato da ormai parecchie stagioni circa la  visione/previsione sul lusso futuro che sempre di più è necessario chiamare CLASSE o STILE poiché queste parole includono molti significati sia attuali sia prospettici che invece latitano nel concetto di “lusso”. In un periodo di crisi da sovrapproduzione è doveroso operare un cambio di parametri di giudizio e di valutazione se si intende elaborare prodotti che mantengano, o meglio facciano progredire, in sintonia con lo spirito del tempo, anche il concetto di “desiderabilità”  dei beni. E’ quindi inevitabile  prendere ispirazioni da quella gloriosa tradizione e cultura del “fare con le mani” che per secoli ha fecondato la civiltà dell’uomo forgiando il gusto sociale ed  i suoi simboli.
A ciò si aggiunge la considerazione che oggi si presentano nuove “obbligazioni” socio-culturali che diverranno le istanze dei veri grandi cambiamenti futuri. Un esempio potrebbero essere tutti quei rituali che ci stanno abituando al risparmio (non solo energetico), quelli che faranno di noi bravi artigiani dell’ambiente o praticanti apprendisti della salute/salubrità in un ambiente sempre meno favorevole: dai nuovi tipi di edifici a nuovi modi  vestimentari  funzionali alla salute ed alla performance fisica fino ai nuovi modi di praticare la mobilità.

LEGNO…Come il legno, materia da sempre utilizzata dall’uomo, anche le fibre naturali possono essere fonte di ispirazione spaziando dagli effetti lucidi all’opaco.
Abbigliamento. E’ una rusticità raffinata che prende forma il filati di fibre naturali e di viscosa o di seta nelle versioni rustiche; cotoni compatti falsi uniti, lane con aspetto da semipettinato o shetland con mano morbida.
Arredamento. Le fantasie che la natura disegna negli anni sui legni, macchie, movimenti di linee intricate. Rafie, filati accoppiati e interlacciati. Cordonetti, fiammati ritorti, microciniglie e melange man made. Pesi leggeri e leggerissimi, il gioco delle trasparenze geometriche e disegnate.

METALLO…Evocare la materialità che il metallo possiede nei colori, nelle texture, anche in certe asperità, riflettenze, lucidità e che riportano alla sapienza manuale di chi il metallo lo crea, lo forgia, gli dà vita e grazia.
Abbigliamento. Flanelle leggere e morbidissime come base per i decori raffinati e contrastati: tessuti con filati crespi per il tessuto da capospalla armaturati e i man made serici interrotti da fili fantasia bouclé e/o fiamme. Screziature e piccole pelosità, effetti di superfici e colori “graffiati”.
Arredamento. Linearità e semplicità nella decorazione. La rete di plastica per gli accessori. Filati man made fini e finissimi principalmente di effetto serico. Monofilamenti. Tessuti cangianti di peso medio, molto cascante e ispirato alle sete piombate.

SARTORIALITÀ/ARTI DECORATIVE…Infondere quei principi di sapienza artigiana e di qualità produttiva nell’idea attuale del prodotto esclusivo: ecco la sfida del “su misura”.
Abbigliamento. Eleganza provinciale, sottotono e raffinata. La tecnica ed il gusto della grande manualità, del saper fare “su misura” per fornire alla persona un contributo alla sua identificazione sociale. Si possono trarre suggerimenti e ispirazioni per adattare al gusto di oggi e a quello di domani il prodotto tessile e non, per conquistare i settori di mercato più elevati che richiedono, e non da ora, in prima istanza la personalizzazione dei prodotti di abbigliamento (e non solo), la garanzia della manualità dell’esecuzione, la qualità dlle materie prime. Filati lineari per esaltare la nitidezza del disegno dettagliato. Falsi uniti e falsi “piatti” in realtà movimentati. Filati semplici serici e man made per le basi ma anche filati d’effetto.
Arredamento. Le tessere del mosaico lucide, opache, semiopache, materiche. Ricamo e jacquart. Contrasti di lucido e opaco. Fibre cellulosiche e man made. Materiali vitrei e plastici, filati cangianti tra cristallo e metallo ma anche l’importanza dei finissaggi e delle spalmature per innovare i tessuti. Disegni confusi, a macchia, superfici irregolari ed interrotte come nella ceramica giapponese “raku”. Filati irregolari, stampati, spalmati.

PASSATEMPI…Micro-universi di evasione e di idealizzazione, il tempo ritrovato per espressione di arte e di manualità “minime”.
Abbigliamento. Ecco piccoli volumi e fantasie leggermente rilevate e lucenti dovute alla materia prima e alla sua elaborazione e filati che ne catturino i piccoli volumi e i chiaroscuri. Maglia open-work applicata a tessuto metalizzato. Fantasie molto “libere” applicabili a qualsiasi base. Su tessuti man made (anche con i plus delle performance tecniche) aspetti finali semi lucidi, glassati, perlacei, in qualche modo “finti”, da fumetto.
Arredamento. Semplice tema del quadro. Forme elementari su tessuti per interni naif. Reti e cotoni tinti in filo e disegnati ma anche tessuti molto compatti uniti. Materie “realistiche”, solide, efficaci. Molta componente naturale (canapa, lino, etc.) unita a poliestere, contrasto con superfici satinate/dainate con mano pesca. Ispirazione data dalle pieghe geometriche delle carte e anche dalla loro consistenza materica è svolta su pesi leggeri e pesanti. Linee pure e un accenno di vitreo/metallico.

Redazione

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