In concomitanza con la settimana della moda milanese, Geox inaugura a Milano il suo più grande e innovativo negozio monomarca, il “Palazzo che Respira”.
Nel cuore del capoluogo lombardo, in via Torino all’angolo con piazza Duomo, Geox presenta un nuovo concept store che guarda al futuro e che si inserisce in un progetto architettonico di più ampio respiro che coinvolge l’intero palazzo, rivoluzionando e rinnovando l’aspetto di tutta la via.
“Questa apertura segna un momento storico per Geox – commenta il Presidente e fondatore del Gruppo Mario Moretti Polegato – non solo perché abbiamo realizzato il più grande negozio del Gruppo al mondo, ma anche perché l’intero edificio che abbiamo scelto come sede di questo progetto interpreta ed enfatizza alla perfezione i valori della nostra azienda e della nostra storia. Da qui l’idea di chiamarlo il Palazzo che Respira.”
“La crescita delle dimensioni dei nostri negozi – continua Moretti Polegato – è una risposta ad un bisogno di sviluppo degli ultimi anni. L’ampliamento di gamma delle nostre calzature per uomo, donna e bambino, oltre al crescente successo delle nostre linee di abbigliamento, ci impongono di aprire store, o palazzi come in questo caso, di maggiori metrature e con maggior superficie di vendita.”
I 1.000 metri quadrati dello shop si sviluppano intorno ai concetti fondanti dei prodotti brevettati “made in Geox”: leggerezza, stile e naturalezza uniti a quelli di tecnologia e innovazione. Il negozio è, al tempo stesso, contenitore e perfetta metafora di scarpe e abbigliamento “che respirano”.
Lo store interagisce in grande armonia con il resto dell’edificio che è stato ripensato e ridisegnato profondamente dall’Architetto Dante Benini. La facciata del palazzo di via Torino è di grande impatto e fuori dal comune. Superati i primi due piani dedicati alle vetrine Geox, il resto dell’immobile è interamente ricoperto da centinaia di lastre in acciaio inox di tre colori (oro, bronzo e rame). Le lamelle sono cesellate con minuscoli fori che permettono una trasparenza verso l’interno, senza compromettere uno scenografico riflesso multicolore dei raggi solari verso l’esterno. Ogni lastra, inoltre, ha un sistema di movimentazione computerizzato simile a quello dei flap degli aerei che permette di aprire,
chiudere e regolare l’inclinazione a seconda delle esigenze di climatizzazione interna: qualcosa di cangiante e in perenne movimento che anima il “Palazzo che Respira”.
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