Christy Turlington, testimonial storica Maybelline New York, debutterà come regista al Tribeca Film Festival con “No woman, no cry”, un appassionante documentario che denuncia l’altissimo tasso di mortalità per le donne in gravidanza nei Paesi poveri.
Un’esperienza intensa, vissuta con grande partecipazione dalla bellissima modella, che, da sempre interessata alla salute e al benessere delle donne, ha deciso due anni fa di impegnarsi in questa grande impresa.
“L’interesse per il documentario c’era da tempo, – dichiara la Turlington – ma il viaggio in Perù al seguito dell’organizzazione umanitaria Care, con la quale collaboro, mi ha letteralmente aperto gli occhi. Mezzo milione di donne muoiono in gravidanza o durante il parto ogni anno; ma la cosa più difficile da accettare è che il 90% di queste morti sarebbero evitabili con un adeguato sistema sanitario.”
Il documentario esplora le esperienze di diverse donne nel mondo, in pericolo di vita solo perché incinte. Una madre Maasai e un’altra Bangladese non possono provvedere alle cure necessarie perché non esistono strutture in grado di assisterle, mentre in Guatemala l’unica speranza di vita per la madre è l’aborto. Durante la narrazione non mancano riferimenti e denunce nei confronti delle Nazioni Unite che, nonostante il grado di sviluppo e la disponibilità di strutture all’avanguardia, presentano ancora un tasso di mortalità pari a quello della Bosnia, del Qwait, della Slovenia o dell’Ungheria.
Christy Turlington, nata e cresciuta in California, si laurea con lode in discipline religiose e filosofiche alla New York University di NYC, dove tutt’ora vive con il marito e due figli.
La sua formazione la porta negli anni ad interessarsi alle discipline dello Yoga, per cui crea due linee di abbigliamento e su cui pubblica diversi trattati.
La sua carriera di modella, che sviluppa parallelamente, la rende Testimonial Maybelline nel 1991 e poi nel 2006.
Le cause per cui Christy Turlington si batte quotidianamente riguardano la prevenzione del cancro del polmone, la salute e l’emancipazione delle donne, il supporto dei rifugiati e le organizzazioni dei bambini attraverso numerose collaborazioni di beneficenza attraverso la sua compagnia, Turly, Inc. e una fondazione di beneficenza che ha fondato personalmente .