Tom Notte and Bart Vandebosch con Les Hommes hanno dato il via a una moda pensata per moderni gentiluomini, in bilico tra passato e futuro: proprio per questo, estremamente contemporanei.
Lo streetwear si veste di rigore nella sfilata di Les Hommes.
I due stilisti hanno voluto impossessarsi, secondo la loro particolare chiave stilistica, di pezzi presi dalla strada, come la t-shirt, la felpa e il bomber, reinterpretati e trasformati in elementi dal raffinato rigore.
Dalla rarefatta atmosfera di un immaginario salone di alta sartoria maschile hanno invece tratto le silhouette classiche e i tessuti della tradizione – tweed, Harris tweed, herringbone, principe di Galles – in un mix and match dal gusto impeccabile.
Le stampe e i ricami riprendono tre temi diversi: l’onda, la gru, il fiore di susino.
Motivi desunti dai paraventi orientali che potrebbero ornare un antico atelier, ma ridotti dal duo alla loro essenza. I disegni sono riprodotti in maniera seriale in modo da trasformarli in segni grafici.
Il romanticismo di fondo evolve quindi in una forma decisamente sobria e maschile.
La costruzione quasi matematica del tailoring è rafforzata dalla giustapposizione di materiali diversi. Da quelli più pesanti, normalmente utilizzati per i cappotti ma qui usati per i completi; ai più leggeri, come l’organza delle camicie.
Così nella commistione di materiali preziosi: astrakan, lana alpaca, Merino e pelle che si sposano in un effetto di sottili rimandi. Questo gioco di contrasti, qualità emblematica dello stile Les Hommes, si traduce in una tensione materica che trova la sua ideale soluzione in una figura slanciata, moderna, aristocratica.
Colori dominanti il nero e il grigio che unificano e danno profondità a tutta la collezione.
Oltre alle maxi sciarpe e ai foulard portati annodati sulle spalle, gli accessori sono composti da un attenta selezione di pezzi essenziali.
Le stringate classiche ma lineari; le borse e le buste, da portare a mano, dal design geometrico.