La collezione di Pepoli si ispira alla Città del Diario, una cittadina in Toscana, dove un Archivio pubblico raccoglie scritti di gente comune in cui si riflette, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: sono diari, epistolari, memorie autobiografiche. Una sorta di casa della memoria.
La palette colori si ispira al mondo polveroso delle tempere e alla liquidità dell’inchiostro come il cipria, il malva, il talpa e il blu calamaio e ai toni intellettuali dei grigi della macchina da scrivere, acceso da tocchi aciduli e artificiali delle muffe tossiche che vivono nei vecchi di libri.
I tessuti sono i classici di tradizione sartoriale del Made in Italy ma rinnovati nei finissaggi, come le lane invernali compatte e tinte in pezza, come il popeline pelle ovo con trattamento al poliuretano, la viscosa fluida ammorbidita con finissaggio al talco, tessuti impalpabili trattati con finissaggi all’acqua che simulano effetto similpelle, il crepe de chine oldizzato ma attualizzato con elementi metallici.
Il trend delle stagione è declinare ogni capo in abito o camicia come l’Abito-Cappotto, l’Abito-Tuta, la Camicia-Abito, la Camicia-Giacca.
Il must della stagione è la Doctor-Bag in vernice fluo con il charm macchina da scrivere, il chiodo double in mix materiali e il cardigan infeltrito.
L’uso delle parole viene anche messo in luce nella Limited Edition rappresentata per questo Autunno Inverno di Pepoli dall’artista Hakan Rehnberg che utilizza il colore con una funzione di forma. I colori per l’artista rappresentano la narrativa, le parole che lui riporterebbe su carta.
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Pepoli si ispira alla Città del Diario
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