L’impossibilità di declinare il paesaggio urbano al singolare, frantumato in una disseminazione di significati che ne rinnovano continuamente il valore semantico, trova riflesso nella pluralità d’espressione di ogni singolo individuo.
L’arte, facendosi carico di tale mutevolezza, mostra come ancor più importante del soggetto rappresentato sia la modalità di rappresentazione, lo sguardo dell’artista, la sua sensibilità, così da essere il tramite per la comprensione della realtà.
La mostra curata da Giuseppe Iavicoli dal titolo Metropoli’s esprime pienamente l’interpretazione soggettiva di una realtà oggettiva; un microscopio personale della macroscopica dimensione urbana. Metropoli’s si configura dunque come un incubatore di un percorso collettivo teso a mostrare la metropoli, leitmotiv della mostra, attraverso la visione di ventidue artisti.
Contenuto e contenitore dell’esposizione sono entrambi reinterpretazioni dello spazio; Spazio Concept (Via Forcella, 7) è infatti un ex falegnameria riconvertita e ripensata al fine di ospitare diverse tipologie di mise-en-scène. Metropoli’s inizia la propria riflessione metropolitana con il vernissage di mercoledì 9 giugno alla presenza degli artisti e si protrae sino al 22. Il party di venerdì 18 è un momento di entertainment e dj set.
Le ventidue interpretazioni metropolitane si manifestano attraverso differenti ma altrettanto affascinanti linguaggi contemporanei; l’astrattismo tecnologico di Nino Mustica in cui il colore è il fulcro attorno al quale si sviluppano pittura, scultura ed architettura; la straordinaria pittura di Dario Panzeri; le spiazzanti figure fumettistiche proposte da Akab in cui aleggia un onnipresente cannibalismo; le affascinanti graphic novel di Alberto Ponticelli; le anonime “Geometrie Urbane” di Davide Oddenino in un continuum tra realtà ed astrazione; l’intimità di una finestra aperta, pensata da Danica Ondrejovic, per dimenticare l’alienazione metropolitana; le colorazioni brunite della Milano del pm10, simbolo della pittura neopop di Gabriele Buratti; le raffigurazioni diabolico-ironiche di Mr. Wany come rappresentazione della frenesia e dell’isolamento contemporanei; la selvaggia civilizzazione urbana di mondi iperaffollati e sospesi pensata da Emanuele Alfieri “Impo”; le particolarissime sculture di Emilano Rubinacci; la rigorosa geometria delle linee adesive di Nocurves; la rielaborazione materica di un insieme di oggetti “usati” messa in opera da Alberto Garuffio; l’eclettica visione di Luciano Melis dello spazio metropolitano contrapposto alla magnificenza della natura; le illustrazioni grafico-fumettistiche attraverso le più svariate forme di street art di Control Zeta; le raffigurazioni in bilico tra realtà ed allucinazione proposte da Fucktory Art-Gallery; le nevrosi umane interpretate da Nemos mediante il fumetto; la grandezza architettonica deforme della città contemporanea pensata da Tom Porta; i colori cangianti delle rappresentazioni/cartoon di El Gato Chimney; l’instabilità strutturale delle interpretazioni umane e paesaggistiche di Nicola Padovani; le eccezionali espressioni pittoriche di Termine Growth; l’abile riutilizzo materico grazie al quale Zeliko crea esemplari di insetto e fossile; last but not least Cartellomania, declinazione di uno dei molti linguaggi contemporanei che ricoprono la metropoli.
Il carattere volubile ed imprendibile della metropoli contemporanea, può essere avvicinato solamente attraverso la scoperta di una pluralità di linguaggi differenti, condensati in un unico luogo. Metropoli’s rappresenta in questo senso la possibilità di sperimentare tale esperienza.