Dal 17 al 19 luglio nei suggestivi padiglioni della Fortezza Da Basso di Firenze si terrà la terza edizione di Mare d’Amare, l’unico salone italiano dedicato alle collezioni mare delle aziende europee più note e qualificate.
In controtendenza rispetto agli appuntamenti fieristici internazionali Mare D’Amare ospiterà 150 marchi tra i più prestigiosi del panorama italiano e internazionale con una crescita a doppia cifra della superficie espositiva rispetto all’edizione 2009 che occupava 3.300 metri quadri contro gli oltre 5500 della prossima.
Un dato che conferma la validità della formula, la necessità di dare all’Italia un salone beachwear di riferimento assoluto e la scelta degli organizzatori di pensare ad una fiera etica con un assetto no profit e quindi con costi di partecipazione più bassi ma con una più alta qualità dei servizi.
Come ogni anno sarà a disposizione del pubblico una splendida area catwalk che nei tre giorni ospiterà le sfilate in più sessioni.
Domenica 18 dalle 19:00 si apriranno in esclusiva le porte del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio per un cocktail su invito molto suggestivo a cui seguiranno le visite ai Quartieri Monumentali.
“Le aspettative per la prossima edizione di Mare d’Amare – sottolinea Alessandro Legnaioli – lasciano spazio ad un moderato ottimismo. Intanto siamo in overbooking con gli spazi a disposizione tanto che abbiamo dovuto chiudere in anticipo le iscrizioni e ci aspettiamo quindi una crescita anche dei visitatori sui quali abbiamo fatto una stringente e incisiva comunicazione focalizzata sui vantaggi e sui benefici di una gita a Firenze, tra lavoro e piacere. In tre giorni di fiera il visitatore può avere accesso alle collezioni di tutte le aziende più importanti sulla scena mondiale, un osservatorio privilegiato che consente ai compratori la possibilità di un’unica trasferta, in una cornice di assoluto rilievo, per avere il polso della produzione più qualificata per l’abbigliamento mare. Mare d’Amare quindi come risposta concreta e affidabile all’attuale momento storico, perché basta una sola fiera per determinare un successo”.