Sulle passerelle di Alta Moda Roma sfila l’eleganza di una delle Maison piu’ blasonate della Capitale, quella di Sarli Couture.
A conquistare è il mix vincente di leggerezza disinvolta, purezza e semplicità raccontato con la linea ad A, che si declina sia negli abiti da giorno che da sera.
Maestria sartoriale dove il punto vita si perde, si avvicina al seno o si confonde nella pulizia di linee svasate.
La sintesi la ritroviamo negli abiti cortissimi da giorno sovrapposti ma insieme collegati al loro caban, di lunghezza e colori contrastanti.
Le giacche si trasformano in “ponchi haute couture” oppure in corti kimono in cavallino dall’effetto optical asimmetrico, ma anche in semplici fasce appoggiate alle spalle per chiudere le braccia al corpo con seducente compostezza.
La pulizia delle linee, la ricerca del rigore, la forza della riga “noir”, diventa scelta di stile e palette di colori.
Protagonista è infatti la linea, in verticale oppure in orizzontale.
I tessuti hanno l’opacità delle lane naturali e leggere.
Sono gli accostamenti di colore e di dettaglio a dettare la dose delle ampiezze o della ricchezza visiva.
Vincono su tutti i crêpe di lana double che perdono la loro naturale serietà, quando accoppiati a creazioni POP, come le rouches in PVC trasparenti o attraverso applicazioni di over costruzioni gioiello composte da materiali inaspettati: bacchette di vetro, pietre sintetiche e strass tutto tono su tono.
Sarli sdrammatizza i ricami e gli inserti, tanto che le perle perdono il loro bon ton, perché applicate come borchie sull’opaco cady doppiato;covered bottons diventano macro pois applicati sul piccolissimo caban.
Per la sera? Anche qui, rigore e femminilità si confrontano di nuovo. L’abito dalla linea a colonna, casto e composto sul davanti, lascia scoperta la schiena con un profondo scollo.
Un imprevisto e forte effetto blanche e noir, sintetizza le due anime della collezione, androginia e femminilità.
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