“Virus: nemico invisibile” è il titolo della Sesta Conferenza Mondiale sul Futuro della Scienza, in programma a Venezia dal 19 al 21 Settembre e organizzata dalla Fondazione Umberto Veronesi, la Fondazione Silvio Tronchetti Provera e la Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. A introdurre il tema, in vista dell’incontro di Venezia, è stato oggi Umberto Veronesi affiancato da Marco Tronchetti Provera, insieme alla genetista Chiara Tonelli.
“I virus sono una potente e costante minaccia per l’uomo, gli animali e le piante, di cui la società non si è finora occupata a sufficienza – ha dichiarato Umberto Veronesi – Eppure una sola fra i miliardi di queste entità ancora misteriose, frammenti di materiale genetico che vogliono a tutti costi vivere, può destabilizzare il mondo, come stava per succedere non più tardi di un anno fa, quando il virus dell’influenza A ha gettato nel panico le società occidentali. Non possiamo attendere la prossima ondata di paura, fra pochi giorni, o mesi o anni, senza far nulla. Primo, dobbiamo rendere cosciente la gente che, grazie alle nuove conoscenze genomiche, i vaccini vengono scoperti molto rapidamente e soprattutto che i vaccini di nuova generazione non comportano nessun rischio per la salute; quello che viene inoculato infatti oggi non è più, come un tempo, il virus disattivato, ma il suo involucro, che crea l’immunità. Secondo, dobbiamo incoraggiare la rinascita già in atto della ricerca scientifica in questo settore, per poter così far fronte ai virus emergenti e risolvere alcune fra le malattie più temibili, come l’AIDS e alcune forme di cancro. Terzo, dobbiamo coordinare il sapere scientifico con le istituzioni politiche, economiche e sanitarie perché le reazioni alle emergenze virus siano appropriate.”
“Scienza, tecnologia, mercato e società si condizionano reciprocamente. Il tema dei virus – ha sottolineato Marco Tronchetti Provera – è solo in parte biomedico. In realtà ha un impatto rilevante anche sul sistema economico, come abbiamo potuto recentemente constatare con il virus dell’influenza A. Le aziende internazionali hanno infatti potuto rilevare l’impatto sconvolgente di un allarme pandemia, che in un mondo globalizzato può avere il potere di condizionare il sistema economico anche con effetti paralizzanti. Basti ricordare che nel 2008 la Banca Mondiale aveva stimato i possibili impatti di una severa pandemia con un crollo di 5 punti del Pil mondiale. Al momento è ancora difficile calcolare l’impatto economico del virus A, al di là del costo dei vaccini, ma basta pensare agli oneri sostenuti dalle aziende in termini di prevenzione e di adattamento degli organigrammi interni per far fronte ai casi che si fossero verificati, per comprendere quanto siano necessari approfondimenti in questo campo. Lo sviluppo della scienza e la diffusione della consapevolezza sono interesse di tutti per ridurre gli effetti economici dei virus. Per questo anche quest’anno la Fondazione Silvio Tronchetti Provera ha collaborato con grande convinzione a fianco della Fondazione Veronesi e della Fondazione Cini alla progettazione e realizzazione della Conferenza di Venezia”.“L’obiettivo della Sesta Conferenza Mondiale sul Futuro della Scienza – ha spiegato Chiara Tonelli, Segretario Generale della Conferenza – è mettere in evidenza quali strumenti la scienza ci mette oggi a disposizione per affrontare la minaccia dei virus: nuovi vaccini, nuovi farmaci antivirali per l’uomo e piante biotech per il mondo vegetale. Non va infatti sottovalutato l’impatto che i virus hanno sulla produzione alimentare, essendo responsabili di molti gravi malattie delle piante che causano la perdita di interi raccolti in ogni parte del mondo, anche nel nostro Paese.
Nel programma ci occuperemo dell’origine ancora misteriosa dei virus, dei loro meccanismi di sviluppo e mutazione e del loro ruolo nell’evoluzione del pianeta. Discuteremo come prevenire una nuova pandemia e come combattere meglio le gravi patologie virali come l’Aids e alcuni tipi di cancro. Affronteremo anche il rapporto fra virus e società, vale a dire come garantire la sicurezza globale di fronte alla minaccia di un virus patogeno. Getteremo naturalmente uno sguardo al futuro, dove si delinea la possibilità di trovare un vaccino universale contro tutti i tipi di virus influenzale.”
“Il 20 per cento circa dei casi di cancro che colpiscono il genere umano sono provocati da agenti infettivi, nella maggioranza dei casi da virus – spiega Maria I. Colnaghi, Direttore Scientifico dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) – Fra i più noti, quello del papilloma umano, che provoca il cancro della cervice uterina nella donna. Ma hanno origine virale anche alcune forme di carcinoma del fegato, di sarcomi, di leucemie e di linfomi. Per questa ragione AIRC ha deciso quest’anno di dedicare alla relazione tra virus e cancro la propria sessione, convocando alcuni fra i massimi esperti mondiali, che a Venezia portano anche buone notizie: il vaccino antiepatite B e quello più recente, contro i virus del papilloma, stanno già facendo registrare una significativa riduzione del numero di tumori collegati a queste infezioni virali.”
Il programma di Conferenze annuali “The Future of Science” è il più importante appuntamento internazionale in Italia nell’ambito del rapporto scienza e società, sempre frequentato da alcuni fra i maggiori scienziati, fra cui molti Premi Nobel, filosofi, teologi, economisti, giuristi, scrittori e giornalisti.
La prima Conferenza nel 2005 ha prodotto la Carta di Venezia, che contiene le priorità e una sorta di agenda per la valorizzazione del ruolo della scienza nelle società occidentali. Le conferenze successive hanno trattato l’Evoluzione, l’Energia, l’Alimentazione e l’acqua per la vita, la Rivoluzione del Dna, e hanno diffuso delle raccomandazioni, condivise da speaker e partecipanti, per la soluzione delle problematiche più urgenti in ciascun ambito.
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