Il colore per esprimere pura sensibilità plastica, astrazione radicale.
La Collezione primavera estate di Roberto Musso deve a un viaggio a San Pietroburgo la scoperta del suprematismo russo, della sua geometrizzazione dello spazio come astrazione assoluta, del suo uso di una tavolozza cromatica ridotta.
Musso guarda a Malevi? e Suetin e interpreta nella nuova Collezione l’iconografia visionaria del movimento russo, il suo dinamismo, la leggerezza aerea, la fluidità, la frammentazione dello spazio che, nella trasposizione da quadro a abito, diventa uso grafico del colore, costruzione architettonica dei capi.
Il top in cotone, alterna, davanti e dietro, bianco ottico e il colore della polpa della papaia abbinati in tessuti diversi anche per trama ed effetto tattile. Schegge cromatiche di nero, nelle spalline larghe e nel doppio profilo del bordo tratteggiano linee che sottolineano il viso e il punto vita .
I pantaloni – assolutamente protagonisti – neri con le pince dal taglio maschile, pensati per una falcata decisa da mani in tasca, sfilano insieme al top bianco smanicato che, realizzato in seta leggera e con un gioco di pieghe ad effetto coulisse sotto al seno e un doppio profilo ciclamino su scollo e giro manica, scioglie ogni rigore.
Silhouette tagliate al coltello per le giacche, “mannish”, come dicono gli inglesi.
Nera, sintetica, severa: la giacca, senza bottoni, rilegge ironica il tailleur e sfila abbinata a hot pants color papaia e sandali ultra flat.
Nuovi i volumi di gonne e abiti che donano dinamismo alle forme che indosso ondeggiano staccate dal corpo. La gonna in cotone cipria, costruita a moduli orizzontali con vestibilità a campanella, è bordata di bianco come l’abito color ghiaccio della stessa serie, profilato di bianco nello scollo e ciclamino sull’orlo.
I tessuti dipinti a mano, cifra stilistica della creatività visionaria di Roberto Musso, tornano ad asserire il cuore artigianale delle sue collezioni, inimitabile dalla moda seriale.
Mono cromo o contrasti assoluti per gli abiti in seta che trovano movimento nell’alternanza di spessori diversi e nel gioco di trasparenze.
Sofisticato l’abito bicolor che, bianco davanti e nero sul di dietro, ha un lembo cucito di fianco che si muove libero sulla lunghezza e dietro ha un dettaglio imprevisto che sigla lo stile del capo come una firma: il maxi tirante della zip rosa fluo.
L’abito total black si anima invece di movimento con la costruzione del doppio tessuto che si avvita su stesso camminando.