Jo No Fui trova la sua ispirazione in scenari dove convivono formalismo e trasgressione: belle de jour, american gigolò e nove settimane e mezzo, film icona che hanno segnato epoche indimenticabili. grandi alberghi, ville signorili, loft minimalisti, fanno da cornice a scene che sono entrate nell’immaginario collettivo e hanno lanciato delle mode. la sfilata si apre con una serie di outfit molto minimal che ricordano la bella catherine deneuve in belle de jour. era il 1967, lei è una donna appartenente all’alta borghesia, annoiata, che svela la sua duplice personalità. l’eleganza perfetta di abiti eseguiti magistralmente esprimono tutto il loro lusso, dando risalto a tessuti che vengono accostati : un corposo ottoman sviluppato in abiti dalla linee ad a con asciutti crombie coat in delicato camoscio o sofisticati top in seta attraversati da macrorighe sabbia e menta su pantaloni affusolati dal taglio maschile. il grafismo anni 60 lascia spazio ad una femminilità safari. michelle, l’affascinante moglie di un importante politico nella los angeles rampante del 1980, seduce e si innamora di julian, aitante gigolo. l’ eleganza sofisticata di lauren hutton esprime classe, charme, formalismo estetico, stile, una splendida polaroid dai colori freddi e precisi. chemisier in seta lavata profilati da morbido camoscio tono su tono svelano gambe affusolate. la morbida sahariana e la tuta militare declinate nei toni del tanned e strette in vita da cinture in elastico rigato con chiusure in preziosa lucertola, ancora una volta a sottolineare il carattere snob che ha sempre contraddistinto il brand che vuole accostati materiali semplici e preziosi. piccoli quilted-dress e maxi gilet si lasciano influenzare dal tema safari nei colori e nei dettagli ma attraversati da impunture verticali imbottite. ed ecco elisabeth la seducente kim basinger in nove settimane e mezzo (1987) che appare con le sue sottovesti in seta e attillati tailleur dalle gonne sotto il ginocchio abbinati a maliziosi top lingerie. la sottoveste e il top in seta martellata sono impreziositi da inserti plissè e romantici volants appesi ad un leggerissimo pizzo. le donne protagoniste della collezione Jo No Fui di sera tornano a casa dai loro facoltosi mariti e vestono i panni delle belle e perfettissime mogli, indossano incantevoli abiti di seta traforati da romantiche gocce di pizzo nei toni del blu notte o del rosso geranio o ricamati da micro-paillettes che simulano la trama di un vecchio tessuto da tappezzeria che si e’ stramato nel tempo alleggerito da un delicato color celeste. il finale è un crescere misto di femminilità, espresso da militar-dress in twill di seta dai toni pastello agganciati come paracaduti a fasce e cinghie in elastico dello stesso colore ma impreziositi dai rudimentali dettagli: occhielli in metallo e coulisse con inserti in ruvido canvas creano un contrasto lucido opaco. gli accessori creano dei sofisticati contrasti cromatici: sottili cinture in lucertola colorata rosso rubino, blu notte, marrone si stagliano su abiti e top delineandone la vita sottile. le calzature disegnate da gianvito rossi ripropongono le stesse tonalità sia nelle nappe che nei rettili: decoltè spuntate dall’allure vintage con dettaglio in metallo che definisce la fine del tacco , divertenti sandali anni ’70 composti da sottilissime strisce percorse da sfere colorate negli stessi toni riproposti nella collezione. per la prima volta jo no fui presenta una capsule-collection di borse che si sviluppa in tre modelli: due tracolle e una clutch volutamente no logo in nappa e rettile che giocano su dettagli bicolore sia per quanto riguarda i pellami che nei dettagli metallici oro-argento.
Scoprire Milano. Piazza San Babila: storia, moda e movida
Piazza San Babila, fulcro della moda milanese, delle sfilate e punto di incontro della movida cittadina, è molto più di un semplice luogo di passaggio.