Due installazioni interattive di Fabrica saranno ospitate al CAFA Art Museum di Pechino nell’ambito della mostra del V&A di Londra “Decode: Digital Design Sensations”. La mostra, lanciata nel dicembre scorso, offre una panoramica sul meglio dell’arte e del design digitale contemporanei, e, sulla scia del successo di pubblico e critica ottenuto a Londra, ha iniziato un percorso itinerante in tutto il mondo, di cui il CAFA rappresenta la prima tappa, dal 19 ottobre al 21 novembre 2010. Decode è una mostra curata dalla prestigiosa istituzione londinese in collaborazione con l’organizzazione di arti digitali onedotzero.
La prima delle due installazioni è Venetian Mirror, che combina la tecnologia digitale contemporanea con la tradizione del vetro veneziano. Quando il visitatore si avvicina all’installazione, la sua immagine non appare immediatamente sullo specchio. Solo quando è immobile, essa comincia lentamente ad essere visibile, come una foto quando viene sviluppata. La combinazione di tradizione e high tech invita ad una riflessione sulla dualità vecchio/nuovo e sul mistero stesso del tempo. Si tratta di un’opera interattiva che si confronta con il concetto di “propriocettività” – il senso di sé e del proprio corpo, nel qui e adesso. I tagli sulla superficie di vetro ricordano uno specchio graffiato – un’allusione alla fragilità del tempo. Venetian Mirror è un progetto di Andy Cameron e Sam Baron, con Oriol Ferrer Mesia, Gonçalo Campos e Dave Towey.
Exquisite Clock è un orologio composto di numeri ricavati dalla vita di ogni giorno – visti, fotografati e caricati sull’omonimo sito 2.0 da persone di tutto il mondo. Costruito attorno ad un database online, l’orologio esiste anche come applicazione per iPhone ed è declinato in una serie di installazioni specifiche per il sito. La versione in mostra al V&A è una sorta di scultura composta di computer, cavi e schermi destrutturati, con cui i visitatori sono invitati ad interagire e a cui, se lo desiderano, possono contribuire. Exquisite Clock è un progetto di Joao Wilbert. Lo sviluppo per iPhone è di Steven Baughman.
L’inclusione di Venetian Mirror and Exquisite Clock in questo importante evento è il riconoscimento del ruolo di Fabrica come esploratore di nuovi approcci all’uso creativo della tecnologia, e la pone saldamente al centro delle pulsioni di innovazione e sviluppo dell’arte e del design contemporanei.
L’edizione cinese di Decode offre inoltre l’occasione per confermare il particolare interesse che Fabrica da sempre rivolge alla Cina, come dimostrano i numerosi progetti realizzati nel corso degli anni: dalla co-produzione del film Seventeen Years del regista Zhang Yuan (Leone d’Argento per la migliore regia alla mostra del Cinema di Venezia 1999), ai numeri di COLORS che, con l’approccio non convenzionale tipico della rivista, hanno affrontato il tema della vita quotidiana nella capitale cinese (COLORS 70 Beijing) e, alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino, hanno lanciato un messaggio di pace e speranza pubblicando le preghiere di trenta monaci tibetani per le vittime cinesi del terremoto del Sichuan; il numero 72 di COLORS è inoltre uscito in edizione cinese, in collaborazione con il Today Art Museum and China Youth Publishing House. Da ricordare anche le numerose mostre che hanno creato un ponte ideale tra il centro di ricerca e la cultura cinese: ad esempio REMOTE/CONTROL al MoCA di Shanghai (2007), a cui Fabrica ha partecipato con l’installazione d’arte interattiva Piacere, Fabrica, concepita come occasione d’incontro tra artisti internazionali e locali; Les Yeux Ouverts allo Shanghai Art Museum (2007), che offriva una panoramica sulla variegata attività di ricerca sulla comunicazione svolta da Fabrica; I Segreti della Città Proibita – Matteo Ricci alla Corte dei Ming” (2009), una mostra organizzata a Treviso sulla Dinastia dello Splendore, curata da Fabrica; l’evento si inseriva in un ciclo di tre mostre che è stato definito dalla Direzione Nazionale dei Musei della Cina “la più importante finestra sulla Civiltà cinese mai aperta prima d’ora in Occidente”.