A Milano la sfilata di Prada lancia il rosa come nuovo colore assoluto della femminilità.
Già, Miuccia Prada, innamorata da sempre del nero, sterza completamente e fa sfilare una fanciulla romantica che ama i gioielli e raccoglie i capelli a chignon con preziosi fermagli sofisticati.
Eleganza aristocratica, sublime, che sembra volerci far ricordare la perfezione di una donna di un tempo, di una First Lady sempre in viaggio, per affari o per divertimento, sempre impegnata, dannatamente perfetta.
Gli abiti a palloncino con la vita alta si arricchiscono di nastri e fiocchi.
Spettacolare il cappottino verde acido corto e modello doppiopetto con pantalone alla caviglia svasato da portare con borsa a mano pastello e scarpe basse.
Colori pastello, rosa, verde, turchese, giallo per guanti lunghi, scarpe col tacco e borse dal doppio colore.
Preziosi, sensuali, da valorizzare, magari portandoli con abiti smanicati.
Gli abiti da sera sono meravigliosi, ricchi di contrasti, come rosa e il prugna o l’azzurro cielo e il giallo.
Suggestiva anche la location della sfilata dove AMO concepisce un allestimento che cela la sala all’interno di una classica serie di stanze, le cui proporzioni cambiano gradualmente come in un’astratta prospettiva manierista.
La nuova sequenza di spazi moltiplica e frammenta la sfilata in una serie di momenti intimi.
La progressione attraverso sale collegate tra loro, simula infinite ripetizioni e simmetrie, fornendo al contempo l’illusione di un palazzo infinito.
Mentre i modelli e le modelle sfilano seguendo una traiettoria lineare, il pubblico, suddiviso in piccoli gruppi, è spinto a una vicinanza più stretta e intima con la collezione. Un grande spazio alla fine della sequenza di stanze unisce due file parallele di portali.
Le nicchie tridimensionali inserite nello spazio sono dipinte con un’alternanza di toni delicati di verde e rosa. In questo paesaggio disorientante, inserti geometrici in alluminio nel pavimento delimitano la sequenza degli spazi.
