Tra i pesci d’acqua dolce il lavarello è sicuramente uno dei più pregiati.
Nel medioevo era una leccornia per soli ricchi, si è imposto come pesce della tradizione al tempo del Manzoni ed è diventato una specialità da gourmet.
Oggi è famoso per il suo sapore delicato, per il suo alto contenuto di Omega3, ma la sua storia affonda le origini nel passato
Già, perchè questo pesce, originario del lago di Costanza, in Germania, è stato introdotto nel lontano 1800 nelle acque cristalline del lago di Como per diventare poi pesce tipico dei laghi prealpini.
Una prelibatezza da assaporare, uno spettacolo di colori iridescenti per la vista con le sue scaglie tondeggianti, la sua colorazione verde blu sul dorso e bianca su testa, fianchi e ventre.
Sono molti i modi per cucinarlo, al cartoccio, al vino bianco, alla rustica…, ma ohhi vi proponiamo di gustarlo nella sua squisitezza con burro e salvia.
Le nonne lariane lo preparavano così per esaltarne il suo delicato sapore.
Una ricetta da “Re” ma facilissima da fare.
Basta pulire il lavarello, deviscerarlo e squamarlo.
Una spruzzata di limone, sale e pepe ( sia all’interno che all’esterno) e poi in padella, dove preventivamente abbiamo fatto sciogliere il burro unito alla salvia.
Per renderlo ancora più saporito lo possiamo cuocere al forno ( 15 minuti a 200 gradi), in questo caso, però, l’accorgimento è di versare sopra al pesce il burro fuso, per un effetto “croccante”.
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