In principio realizzava pezzi unici di Haute-couture. Alla base delle sue creazioni e della sua vita, una curiosità che lo porta a esplorare senza riserve il mondo che lo circonda. Maestro nella tridimensionalità delle forme e nella ricerca di stampe e tessuti. Scopriamo insieme chi è Sergey, un giovane talento con le idee molto chiare.
Di FRANCO LORENZON
PARLACI DEI TUOI ESORDI?
Dopo essermi diplomato alla Saint Martin’s college di Londra e aver frequentato degli ulteriori corsi di specializzazione in scultura del vestro alla Audult Westminster, posso dividere la mia carriera come designer in due netti momenti.
Il primo periodo che va dal 1995-96 fino al 2008, in cui ho lavorato come couturista fra Dubai e Londra, vestendo le nobili donne del Golfo, dalla famiglia regnate nell’emirato anzidetto fino alla stessa regina Ranja di Giordania.
L’altro che incomincia nel 2009, dopo l’incontro con il mio compagno Filippo Cocchetti e con il quale abbiamo fondato a Milano la Maison di prèt-a-porter di fascia alta che porta il mio nome e che da ormai il 2010 sfila ininterrottamente in calendario ufficiale Milano Moda Donna .
CHE COSA E’ CAMBIATO DA QUANDO HAI INIZIATO?
Per me nulla è cambiato da quando ho iniziato appena uscito dalla scuola a Londra, ogni collezione che disegno è una continua sfida, come lo era il periodo in cui facevo pezzi unici di Haute-couture, solo che adesso mi confronto con un cliente che non conosco direttamente, ma che mi compra per ciò che offro, stagione dopo stagione e che ormai non è più localizzato in una sola area o città ma va da Panama a Tokyo.
IL LAVORO INFLUENZA IL TUO QUOTIDIANO?
Ovviamente sì, ma per me non è un qualcosa di faticoso o gravoso, è gioia, anzi è una necessità quella di riuscire a esprimere ciò che penso attraverso le mie creazioni.
CHI E’ VERAMENTE SERGEY GRINKO?
Una persona curiosa, con una voglia di sapere e di conoscere senza limiti. Senza preconcetti culturali, politici o morali.
COME REAGISCI AL MOMENTO DIFFICILE CHE STIAMO ATTRAVERSANDO?
Cerco di proporre sempre qualcosa di autenticamente nuovo, coerente però con ciò che è il mio concetto di donna e ora anche di uomo.
IL TUO PUNTO DI FORZA?
Più che punto di forza, direi che la mia caratteristica intrinseca e quasi una necessità, la tridimensionalità che va dalle forme alle stampe agli stessi tessuti.
CHE COSA AMMIRI NEGLI ALTRI?
Ammiro tutti i miei colleghi che pur proponendo qualcosa che sia in trend, mantengono una riconoscibilità stilistica negli anni, perché è questo ciò che rende differente una Maison da un marchio commerciale.
UN DESIDERIO CHE VORRESTI REALIZZARE?
Non nego che dopo aver dato diversi contributi stilistici e creativi ad altri marchi, italiani e stranieri, desidererei ora seguire la direzione creativa di una Maison rispettandone il proprio DNA, magari contribuendo ad amplificarne e aggiornandone i contenuti.
LA COLLEZIONE P./E. 2015 IN COSA SI CARATTERIZZA?
La S.S. 2015 intitolata “Synthetic Riot”è ispirata proprio a questo violento disturbo artificiale della quiete della “physis”, ossia dell’equilibrio della natura. Il tema è estremamente attuale se relazionato con tutto ciò che sta accadendo in Est Europa ed in Medio Oriente, dove assistiamo ad uno sconvolgimento ed a guerre fratricide.
Da qui la speranza, tuttavia, che l’uomo “apra gli occhi” e ritorni a un equilibrio fondato sulle regole che la natura stessa ci propone e che ho sviluppato attraverso stampe che traggono ispirazione dalla pittura astratta di inizio Novecento (Kandisky e Matisse), con elementi pop inusitati (occhi e lacrime di silicone), ulteriormente resi tridimensionali, in ottemperanza al DNA del marchio, da inserimenti di cristalli Swarovski.
Ho utilizzato stampe su cadì e broccati in seta in cui ho enfatizzato spalmature cangianti e colori con nuance tenui dai toni del bianco, del verde acqua del sabbia, fino al pervinca, accostati a pitone.
COSA SI ASPETTANO LE DONNE DA TE? La donna Grinko, per la prossima estate 2015 vive e si muove costantemente in geometrie eleganti e fluttuanti, con capi dai tagli asimmetrici, e dalle silhouette destrutturate, configuranti una nuova sofisticata femminilità.