Look da sirenetta in spiaggia? Belle, sexy e abbronzate!

Rendiamo glamour l'estate con un look da sirena? La dea del mare si reincarna in voi con piccoli accorgimenti, fate spazio alla sensualità!

L’estate ci regala un corpo più sodo e il color ambrato dell’abbronzatura ci rende accattivanti e sexy, ma spesso non sappiamo come valorizzarci in spiaggia o in piscina.

Ecco allora un consiglio veramente fashion: il look sirena. Si può essere “stilose” anche al mare, perfino sott’acqua, creando un gioco di luci ed effetto lucido su corpo e capelli.

D’estate il make up dev’essere shine, per esaltare l’abbronzatura, grazie anche all’aiuto dei raggi del sole che ci fanno letteralmente risplendere.

L”effetto lucido è un maquillage a zero rischio errori. Minimale ma studiatissimo, il beach make up vuole formule fresche come sorbetti, texture come gelatine e niente pennellini, perché si fa e si ritocca con le dita.

L’ombretto è in gel, dal bronzo al perla, semplice da stendere a tutta palpebra. Il fondotinta è un fluido impalpabile con SPF, per sublimare la pelle in tutta trasparenza proteggendola. Il blush punta su polveri/gel ibride, iridescenti, che uniscono pigmenti abbronzanti ad un’azione levigante per contouring fast senza specchio.

I colori? Il corallo è l’ideale per donare luce a una pelle abbronzata. L’ocra e l’oro intensificano il tono raggiunto mentre il blu esalta occhi e sorriso.

I capelli devono essere lucidi e sembrare bagnati anche quando si è fuori dall’acqua. Per farlo occorre procurarsi un buon olio per la nostra acconciatura “naturale”, meglio se dotato di fattore di protezione, la prudenza non è mai troppa.

Di sera basta una noce di gel effetto bagnato, per creare una non pettinatura da pool party. Il wet è un classico anni ’90 tornato prepotentemente di moda quest’anno, ma non è facile portarlo: è un look forte che richiede sicurezza in se stesse, grinta, e voglia di sentirsi sensuali.

E per un tocco in più, aggiungete qualche brillantino, per sembrare veramente le dee dell’estate, delle sirene ammaliatrici.

Di Raffaella Ponzo

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