Sempre quasi un tuffo nel passato a tratti, si rischia di dimenticarsi l’anno esatto in cui si vive e ci si aspetta di vedere sfilare da un momento all’altro qualche grande icona degli anni ’60, magari Jackie’O stessa. Bottega Veneta apre la giornata con una collezione che non si limita a rievocare, ma riporta indietro negli ‘anni 60. A tratti esuberante, altri più rigorosa, la donna che Tomas Maier vestirà il prossimo inverno è lussuosa, ma sceglie un lusso più in linea con i tempi attuali e meno dedito ai cliché. Tinte zucchero a richiamare le grandi “mise” Sixties, perfette per le first lady di ieri, e di oggi. La sera invece cambia registro e approda in un palazzo nobile: veri e propri abiti da ballo reale chiudono la sfilata.
Si cambia decisamente scenario e ispirazione. Raffinata, sinuosa, elegante e total black! La donna Emporio Armani ha una classe innata e la esibisce con charme e discrezione. La seduzione è nello sguardo, nel portamento, nelle linee… Nello stile! E di stile questa donna ne ha da vendere. Scelta interessante quella del nero: ispirazione che prende spunto dai film noir, dal mistero e dal mondo delle spie. Il tutto tradotto in chiave Armani: pantaloni ampi, linee fluide e taglio al vivo per le giacche. Una collezione che vuole rivolgersi alla vera essenza della moda: far sentire più bella una donna tutti i giorni, nel quotidiano e non solo in particolari e rare occasioni.
Sport Max conferma l’interesse per le linee, per la silhouette che veste con fluidità e sperimenta sulle forme solitamente “sport”, per dar vita ad una collezione diversa. I cappotti sono larghi, pantaloni lunghi, il nero convive con il turchese. Linee dritte, regolari, quasi geometriche nelle loro svariate combinazioni. Lounguette e abiti sopra il ginocchio: le lunghezze sono medie. Trench destrutturati si alternano a cappotti eleganti. Oltre ai giochi del nero con il turchese, la palette di colori predilige i toni scuri o caldo autunnali. La maglieria insieme al lurex: lurex per la gonna lunga o a decorare il pull over fantasia. Sul finire le gonne aprono a spacchi lievi e le camicie alle trasparenze tra pizzi e lavorazioni per una sera che, seppur giocando con la sensualità, rimane elegantemente composta.
Connubio moda e arte per Jil Sander che ispira la sua collezione alle fotografie americane di Louise Dahl-Wolfe e Diane Arbust e all’artista francese Jacques Adnet. I volumi sono innovativi: larghi, esagerati, corposi. La silhouette non è aderente e le lunghezze sono lunghe. La donna di Raf Simon segue il concetto di femminilità in chiave modernista. Must have di collezione: la maglieria e la cuffia di lana.
Ancora arte, ancora moda e più ancora danza: Frankie Morello come aveva timidamente accennato per l’uomo, porta in scena una performance d’arte che si unisce alla passerella per la collezione Autunno/Inverno 2012. Il duo di stilisti Pierfrancesco Gigliotti e Maurizio Modica continua a porre molta attenzione allo spettacolo presente nel proprio show e non manca mai di stupire i propri spettatori. Parte la collezione e va in scena la donna anni ’50, una t-shirt porterà la scritta “50 is the golden age”. Fuori dalla tendenza di massima che vedeva vincere gli anni ’60, i Frankie Morello presentano questa nuova “lady” che unisce dettagli femminili quali le gonne larghe a ruota, le silhouette affusolate e le lunghezze rigorosamente al ginocchio… Ad altri dettagli più tipici dei “T-Birds” per intenderci: ciuffo a banana, giacche in pelle o bretelle e cravattino, portate con disinvoltura e un po’ di sana aggressività. La donna di Frankie Morello ogni anno ama rinnovarsi e ricreare un look che le permetterà di giocare, ironizzare e considerate le scarpe décolleté messe in testa ad alcune modelle, anche un po’ di stravaganza non fa male.
Partenza con il nero per Lorella Signorino che presenta Lorella Signorino Atelier, la sua prima collezione che vuole vestire la donna con lusso e importanza. Nero, pelliccia a pelo lungo e oro. Capi molto preziosi e ricchi: e ancora lurex, abiti maculati, trench luccicanti e stivali con il pelo. Una donna che sceglie di non passare inosservata e fa delle chiavi più classiche quali pelliccia, silhouette aderente e affusolata, i suoi punti di forza.
Esaltazione di Roberto Cavalli per Roberto Cavalli. Il Dna della maison in primo piano. Una donna estrosa, che si nota e che resta la regina delle hippy ma con la necessaria chiave modernista e contemporanea che le permette di adattarsi ai tempi. Molto animalier, tessuti impalpabili, decorazioni ricche e tripudio per la pelliccia. Abbondanza di dettagli, sovrapposizione di tessuti e capi. La donna di Roberto Cavalli, seppur con un look molto elaborato, ha uno stile che mischia molto, ma in maniera perfetta.
Emilio Pucci presenta una donna che unisce alcuni aspetti della moda più tipicamente “tirolese” come le marsine di loden, ad altri più principeschi che la trasportano nel mondo della principessa Sissi. Peter Dundas presenta anche per la prima volta una capsule collection per l’uomo senza escludere che un giorno potrebbe aprirsi una passerella dedicata interamente a lui, ma per ora l’attenzione resta sulla donna.
Ter et Bantine continua a seguire una moda concettuale con capi dalle linee decise marcate. La forma e la silhouette dei capi unisce lo sport all’elegante seppur in chiave minimal come da dna del brand che rispetta la sua vera natura, aggiungendo poi alcuni dettagli colore come per le nuance delle scarpe.
Moschino Cheap and Chic con la sua consueta ironia ci porta a fare un giro per le capitali della moda, e facendo da liason… Ispira ogni parte della collezione a una di loro: prima Milano, poi Parigi, Londra e infine New York. Il giro delle fashion city è completo. Le stesse modelle sono ironiche e divertite, forse anche grazie alle note di “Volare” di Modugno. Milano è lusso, è pelliccia protagonista per cappotti, giacconi o nei dettagli di cappelli, manicotti e stivali. L’ironia consueta del brand diventa chiara quando inizia a sfilare Londra e la sua cabina telefonica stampata su un miniabito. Gonne e abiti in uno scozzese rivisitato per questo tema. Parigi è più chic come vuole la capitale della moda francese. Nero, gonne in pelliccia abbinate a maglioni o mise con gonna lunga con filato in lurex per la gran sera. Conclude New York con il suo gusto più eccentrico e sbarazzino. Rossella Jardini unisce su una passerella 4 capitali, 4 dna seppur restando tutti legati dal mood del brand.
Sfilano anche nel corso della giornata Daniela Gregis e Pierre Ancy, giovani stilisti che iniziano la loro settimana della moda in passerella, quest’anno fuori calendario.
Di Simona Scacheri.