Emilio Pucci porta le sue geometrie psichedeliche sui tetti di Firenze.
Passato e presente si scontrano ma si affacciano con armonia sulla culla del Rinascimento con look asciutti, a strati, disinvolti e scanzonati.
Stampe d’archivio, ripensate, incontrano nuove stampe come piume, geometrie “Monreale”, labbra “El Borracho”, fiori per un effetto allegro.
Pucci gioca con i dettagli, le gonne a piega nascondono motivi geometrici nel plissè, gli abiti si fanno corti a tratti insolenti, ma anche lunghissimi con piccole imperfetzioni magistralmente volute.
A dare stabilità è il cappotto, impeccabile, la conferma che nuovi equilibri si materializzano sotto l’egida di uno stemma storico.
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