Dopo l’iconico e ormai leggendario grey, re Giorgio per questa stagione punta sul mauve, declinandolo in una palette eterea e squisitamente femminile che va dal lilla al glicine, per arrivare a punte di un viola intenso e misterioso. Sprazzi di nero totale e lampi dai riflessi grigi e metallici, accentuati da cangianti paillettes, stemperano il “mauve en mouvement” che incalza con enfasi a ogni uscita.
Un chiaro tributo alle dive degli anni ’40, riveduto e corretto ai tempi nostri, senza mai scordare l’animo versatile di una donna, che di giorno dimostra una consapevolezza e una personalità ben definita, di sera, si lascia tentare da atmosfere eteree, a volte dolcemente surreali e oniriche.
L’intera collezione sembra essere come pervasa da un soffice e leggiadro vento che fa ondeggiare magicamente abiti, gonne e pantaloni dai volumi, tanto cari allo stilista. Quasi a voler sussurrare un modo tutto garbato di essere femminile.
Un susseguirsi di giacche ridotte, accarezzano il busto e lo esaltano, accompagnate a gonne a balze o impreziosite da ricami che ricordano il lento fluire delle onde nel mare. Il tutto scandito da un nostalgico ritorno di volant che prendono vita e si innervano su pantaloni, top ricercati, abiti bustier e gonne vagamente zigane.
E ancora, incredibili top in pvc e cristalli, quasi delle nuove armature che esaltano la pelle nuda con i loro disegni sinuosi. Calibrati mini dress nel tessuto che fa sognare tutte, il tulle, pervaso anch’esso da maxi ruches ricoperte da paillettes. Per finire con lunghi e teatrali abiti in organza plissettata.
Un défilé degno del suo maestro, capace ogni volta di rapirci e trasportarci senza scampo con le sue creazioni da sogno in un modo dove esiste solo e unicamente, l’essenza del bello di Giorgio Armani Privé.
di Franco Lorenzon