Gambe pesanti, addome gonfio, peso che aumenta anche in poche ore e un senso di malessere generale: sono tutti sintomi della ritenzione idrica, un disturbo molto diffuso che colpisce milioni di persone, soprattutto di sesso femminile, tanto che in Italia si calcola che ne soffra il 30% delle donne.
Che cosa la provoca? Come si può prevenirla, soprattutto ora che arrivano i mesi caldi e i sintomi peggiorano? Vediamo tutto punto per punto per capire meglio:
Con ritenzione idrica si definisce un eccessivo accumulo di liquidi a livello dei tessuti che il corpo non riesce a smaltire.
La ritenzione idrica si manifesta con gonfiori più o meno diffusi secondo la serietà del problema, comincia dalle caviglie per poi salire alle gambe, al bacino e fino all’addome nei casi più gravi.
I sintomi della ritenzione idrica sono presenti durante tutto l’anno, ma con il caldo si nota di più, perché si beve di più e l’acqua in eccesso non viene eliminata e poi perché la circolazione venosa peggiora e ci fa sentire ancora più appesantite.
La prima causa è da ricercare sicuramente nell’esagerato apporto di sale nell’alimentazione. Come raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, l’assunzione giornaliera di sale non dovrebbe superare i sei grammi di sale da cucina al giorno.
In questo modo si potrebbero prevenire molti disturbi, fra cui molte malattie cardiovascolari.
La ritenzione idrica può essere anche causata da una lieve disfunzione tiroidea, che porta a trattenere i liquidi, e da malattie renali che non consentono ai reni di eliminare completamente i sali che noi assumiamo e che quindi si accumulano nei nostri tessuti; un solo grammo di sale da cucina che introduciamo fa trattenere ben ventitre grammi d’acqua. Dunque impariamo a mangiare con meno sale, usando spezie e un po’ di fantasia!
Di Raffaella Ponzo
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