Consumare orzo, uno dei cereali tipici dell’alimentazione mediterranea, può aiutare il cuore, anche di chi è stato colpito da infarto.
Lo rivela uno studio italiano, condotto dagli esperti della Scuola Superiore San’Anna di Pisa e pubblicato sulla rivista medical “Journal of Cellular and Molecular Medicine”.
Gli scienziati hanno studiato in laboratorio gli effetti sulle cellule cardiache di una sostanza, il betaglucano idrosolubile, che l’orzo contiene in gandi quantità.
Hanno così scoperto che in presenza di betaglucano le cellule cardiache diventano più resistenti e aumentano la loro abilità di generare nuovi vasi sangugni: in questo modo i tessuti del cuore guariscono più velocemente e meglio dai danni causati dall’infarto e sono più robusti.
Ricettina?
Eccola naturalmente, perfetta anche per la primavera:
Orzo con le pesche e il brie
320 g orzo perlato;
200 g pesche lavate sbucciate e tagliate a cubetti;
40 g brie;
750 ml di olio extravergine di oliva;
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva.
Mettete in una pentola antiaderente l’olio extravergine di oliva e la pesca tagliata. Aggiungete l’orzo, mescolate e unite tutto il brodo già caldo. Chiudete il coperchio e fate cuocere per circa 15 minuti. Durante questo intervallo di tempo mescolate solo un paio di volte. A cottura ultimata mantecate l’orzo con il brie, dividete in porzioni e servite caldo.
Di Raffaella Ponzo
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