Dopo aver rivoluzionato l’immagine del brand negli ultimi anni, Gucci cambia rotta anche a livello logistico e si trasferisce nel nuovo quartier generale, un hub di 35.000 mq all’interno dell’ex-fabbrica aeronautica Caproni, costruita quest’ultima nel 1915.
Lo show, uno tra i più attesi di questa Milano Fashion Week, va in scena in una location completamente rosa shocking tra le alte colonne specchiate, dettagli retrò e la musica di sottofondo in perfetta armonia con le uscite delle modelle.
Alessandro Michele porta sulla passerella una collezione che ti fa sognare con i tessuti, riflettere nelle sue contraddizioni e ti abbaglia con i colori.
Ogni abito racconta storie intrise di meraviglia fantasmagoria e irritualità.
Attenzione però, queste storie non fotografano passivamente il reale. Piuttosto esse agiscono come lanterne magiche, come specchi deformanti che alterano lingue, segni e codici consolidati.
Come in un gioco, il tentativo è di “distruggere per un attimo la stabilità della percezione e far subire alla coscienza, lucida, una sorta di voluttuoso panico”(R. Caillois) come suggerito nella stessa cartella stampa della sfilata.
Ciò che viene messo al lavoro è un principio narrativo non lineare, fatto di rotture, scavi, salti, rimandi e connessioni imprevedibili.
Un pensiero asimmetrico, e quindi reale, un gioco di citazioni, un esercizio di letteratura riuscito appieno, dove se è vero che i pensieri che si articolano in sistemi chiusi sono senza pietà poiché “gradualmente escludono l’inespresso e poi se lo lasciano alle spalle finché muore di sete” (E. Canetti), diventa dunque necessario rompere questi sistemi per fecondare nuovi significati e coltivare l’inatteso.
Colori , tagli e creatività diventano un’illustrazione visiva ad opera di Alessandro Michele, gli originalissimi volumi dei vestiti, degli spolverini e delle gonne evidenziano la maestria eclettica dello stilista che, ancora una volta, è stato in grado di sradicare i luoghi comuni della letteratura, reinterpretandola secondo un particolare punto di vista.
Niente in lui è scontato, tutte le risorse stilistiche si fondono per generare qualcosa di nuovo, in un crescendo che è un gioco di introspezione ,di scoperta e consapevolezza perchè una forma artistica non è mai chiusa in se stessa, perchè ogni processo creativo richiede un’esplorazione delle discipline convergenti e parallele.
Dalla letteratura al teatro, dalla cultura alla psicologia emerge il fervente amore per la moda che si supera nei dettagli.
“La letteratura non è nata il giorno in cui un ragazzo, gridando al lupo al lupo, uscì di corsa dalla valle di Neanderthal con un gran lupo grigio alle calcagna: è nata il giorno in cui un ragazzo arrivò gridando al lupo al lupo, e non c’erano lupi dietro di lui.” (V. Nabokov)
Blake Lively è apparsa divina durante un evento modaiolo: l'attrice si è mostrata in una…
La notte di Halloween si avvicina ed è tempo di pensare al look spettrale da…
Mariacarla Boscono ha detto il fatidico sì sfoggiando un meraviglioso abito da sposa che è…
Letizia di Spagna si conferma per l'ennesima volta una regina di stile: la reale sfoggia…
Dando uno sguardo alle tendenze moda dell’autunno 2024, i fiocchi sono ovunque: scopriamo insieme i…
Diletta Leotta non passa inosservata con un look total red stratosferico, in cui spicca una…