La sfilata più ‘elettrica’ dell’edizione di Parigi: la P/E 2017 al Grand Palais.
Instagram, Twitter, Facebook, Tumblr, la nostra seconda vita negli universi digitali; non poteva scegliere tema più attuale il maestro della moda Karl Lagerfeld per illustrarci la sua nuova visione dell’umanità contemporanea.
L’imponente Grand Palais con le sue volte in vetro, fanno da sfondo a quella che è la ricostruzione di un vero e proprio centro d’archiviazione dati virtuali, la cassaforte dei nostri segreti, delle nostre vite sul Web. Ed è in mezzo a macchinari computerizzati e fili blu, verdi, gialli e rossi, che le modelle Chanel sfilano.
Una scenografia degna di Lindbergh, dove i macchinari, gli strumenti e le attrezzature erano una costante nei suoi famosi scatti.
E proprio come Lindbergh, Lagerfeld mette la tecnologia strategicamente a contrasto con la presenza più dolce della figura femminile, della moda, della sensualità.
Una moda decisamente più ‘street’, che abbandona un po’ lo stereotipo della donna Chanel, o meglio lo rinnova.
Aprono la sfilata due robot con maschere alla Star Wars in completi Chanel.
Cappellini da baseball indossati con visiera all’indietro, occhiali a mascherina, collane con catena e maxi ciondolo ed orecchini esagerati. In perfetto look anni ’90, con chiaro richiamo alla moda rapper, non mancano neanche i classici polsini (non più in stoffa bensì in pietre preziose).
Il tailleur in tweed e il bouclé resta, ma i colori sono vivaci e con rifiniture a contrasto; resi decisamente più ‘da strada’ grazie alle t-shirt, al denim ed ai maxi pull. Ci sono anche canotte in raso con fondo in pizzo, morbide vestaglie, capi decisamente più ‘intimi’, per una donna che nell’era del digitale condivide la sua intimità col mondo.
Ritroviamo le iconiche ballerine bicolore con logo sulla punta, e ciliegina sulla torta, le tracolline a forma di robot, e le maxi bag decorate con deliziosi motivi di cavi elettrici.
Una donna del futuro, perché come dice Lagerfeld, “Chanel è senza tempo”. Come dargli torto?
di Lucia Marino