La sfilata di Chiara Boni a New York celebra la donna che ama viaggiare

CHIARA BONI La Petite Robe rinnova la sua presenza sulle passerelle di New York celebrando l’attitudine sofisticata della donna moderna che ama viaggiare con stile.

CHIARA BONI La Petite Robe rinnova la sua presenza sulle passerelle di New York celebrando l’attitudine sofisticata delle più raffinate globettrotter internazionali, viaggiatrici instancabili che girano il mondo ospiti dei Grand Hotel più esclusivi.

La collezione Autunno/Inverno 2017 della stilista fiorentina ha sfilato ieri, il giorno di San Valentino, presso li Skylight at Clarkson Square, la nuova venue della kermesse newyorkese.

Tra gli ospiti nel parterre Paris Hilton, Alicia Rountree, Fran Dresher, Liliana Nova, Esther Houston.

Il lifestyle dinamico ed entusiasmante delle Ladies on the go viene onorato dalle forme sinuose del corpo femminile esaltate dai dettagli delle zip ed impreziosite da effetti di luce creati dal velluto e dalla similpelle lucida e opaca. Nell’ Autunno/Inverno 2017 sottili riferimenti maschili si incontrano nei dettagli rubati agli smoking inseriti sui lunghi abiti e sulle iconiche tute.

Sfila accanto agli abiti una collezione di accessori ampliata e più completa. Clutch e mini
borsette in jersey e velluto ed una selezione di scarpe décolleté, sabot e sandali, nella palette di stagione focalizzata su toni scuri con tocchi di verde oltremare, melanzana e vino.

Le donne indipendenti dallo spirito avventuroso e dal gusto impeccabile attraversano il mondo con esclusivi turbanti che per l’occasione sono stati realizzati con i tessuti di CHIARA BONI La Petite Robe dalla Caritas di Roma nell’abito del progetto She Turban dalle ragazze del laboratorio sartoriale “Io abito qui”.

Ancora una volta, le musiche della sfilata sono state prodotte da Mangaboo, complesso di Francesco Pistoi, alias DJ Pisti: “Quando lavoriamo con Chiara ci scambiamo brevi suggestioni. Questa stagione ci ha parlato di una Hall d’albergo dove voleva far camminare i suoi abiti indossati da espressive donne. Abbiamo pensato al Grand Hotel di Vicky Baub. In questo territorio dove tutte le vite si intrecciano la musica è una grande radio che si sintonizza su Mangaboo, e i suoni si adattano alla frequenza del passo delle signore e si mescolano alle orchestre jazz dell’Hotel.”

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