I figli di madri over 35 ottengono risultati migliori ai test di abilità cognitive rispetto ai coetanei nati da donne più giovani.
Lo rivela uno studio condotto dalla London School of Economics e dall’Istituto Max Planck per la ricerca demografica, dimostrando un’inversione di tendenza rispetto a 40 anni fa. La ricerca, pubblicata dall’International Journal of Epidemiolofy si intitola: “L’inversione dell’associazione tra età materna avanzata e capacità cognitiva del bambino”.
Per età materna avanzata si intende tutte le donne che hanno avuto il primo figlio tra i 35 e i 39 anni, mentre le capacità cognitive, soprattutto quella verbale, sono state analizzate su bambini di 10 e 11 anni. I ricercatori hanno incrociato i dati di tre studi condotti nel Regno Unito in diversi periodi: nel 1958, nel 1970 e nel 2001.
Nel 1958 e nel 1970 i bambini con madri tra i 25 e i 29 anni erano più intelligenti dei coetanei nati da donne con 10 anni di più. Mentre per i nati nel nuovo millennio vale esattamente il contrario, con un’associazione positiva tra età della madre e capacità cognitive del figlio anche per le donne over 40.
Alla base di questi risultati ci sono diversi fattori:
- Netto aumento dell’età media delle donne al primo parto nei paesi industrializzati
40 anni fa le donne che partorivano dopo i 35 anni erano giù alla terza o quarta gravidanza e le famiglie numerose erano in genere più povere rispetto alla media. Oggi, invece, le famiglie sono socio-economicamente più avvantaggiate ma hanno meno figli. - Cambiamento delle caratteristiche dei genitori
Oggi le madri in età avanzata sono più istruite, hanno lavori professionali stabili, e minori probabilità di fumare in gravidanza. Inoltre i primogeniti nati più tardi tendono a essere seguiti di più dai genitori.
“L’associazione tra una madre anziana e la capacità cognitiva del figlio è passata da leggermente negativa per i nati nel 1950 e 1970 a chiaramente positiva per i bambini nati dopo il 2000” dichiara Alice Goisis, tra gli autori dello studio, e aggiunge: “La capacità cognitiva è importante in sé per sé, ma anche per capire come i bambini saranno da adulti, in termini di livello di istruzione, occupazione e salute”.