La PE 2018 di Bottega Veneta sfila a Palazzo Archinto

Righe, colore e fantasia per Bottega Veneta.
Sulla passerella va in scena una collezione ricca di contraddizioni armoniche.
La vivace palette prende ispirazione dalla Sala di Marmo della Kedleston Hall, una grande casa di campagna in stile palladiano ideata dall’architetto britannico Robert Adam: la delicata tonalità rosa delle sue pareti, il blu oceano nei suoi affreschi e la ricca serie di vorticose tonalità del marmo e delle sue colonne corinzie.

La nuova location per questa stagione, Palazzo Archinto, ex residenza costruita tra il 1830 e il 1847 ed oggi sede di una scuola, rispecchia lo stile neoclassico italiano. “È un luogo dall’atmosfera vivace”, spiega il Direttore Creativo Tomas Maier. “Riflette lo stato d’animo della collezione”.

 

 

Un profondo senso di contrasti definisce l’abbigliamento femminile. Le silhouette sono pulite e funzionali, con elementi presi dalle uniformi da lavoro, come le tasche a toppa sulle giacche. “Sono tutti capi disinvolti”, spiega Maier. “Anche gli abiti lunghi sono come T-shirt.”

La semplicità è contrapposta a decorazioni ricercate. Lo studio visivo di gioielli, specchi e occhielli metallici è il risultato di un lavoro molto intenso in cui ogni elemento è stato accuratamente posizionato a mano. Altrove, le frange sono strette con piccole perline; pellami esotici sono utilizzati ad intarsio o come orli e bordure.
Ci sono ulteriori contrasti in un gruppo di morbidi shirt-dresses tagliati in una seta delicatamente iridescente proveniente da una storica seteria italiana. Altri materiali includono cotton drill, cotone piquet, cashmere suede e pelle di anaconda.

La palette di questa stagione si estende alla pelletteria. La BV73, una borsa a tracolla ispirata a un modello del 1973 degli archivi Bottega Veneta, viene ora proposta in pitone verniciato a mano e vitello lucido mixato con i toni dahlia, mist e camomile. È stata creata per essere leggerissima.
Un altro debutto è Palio, una famiglia di borse che presenta elementi intrecciati in colori a contrasto. “Il Palio è una corsa di cavalli a Siena con bandiere e stendardi medievali”, spiega Maier. I tre stili, una messenger, una tote e una cross-body, presentano la distintiva struttura morbida e sono molto funzionali grazie alle diverse tracolle e tasche. La famiglia Knot è caratterizzata da lavorazioni tridimensionali che caratterizzano ad esempio la Wing-Tip City Knot, la Spheres Clutch Knot e la Komodo Knot. Piazza è caratterizzata da intarsi di ayers snake multicolore.

Le scarpe sono parte integrante del look. Tagliate in un mix caleidoscopico di nappa lucida, camoscio e velluto. Gli stili d’Orsay a tacco basso uniscono i dettagli delle borse Palio con i ricami e le applicazioni del ready-to-wear.

Ogni pezzo è più speciale del precedente. L’ispirazione dei gioielli è il Regno d’Italia, quando la regione veneta era governata dal figliastro di Napoleone e lo stile dell’Imperatrice Giuseppina dettava la moda dell’epoca. I polsini, gli anelli, le collane e gli orecchini sono decorati con pietre di calcopirite, cubic zirconia grigi e una tecnica di smaltatura applicata all’incisione che replica l’iconico disegno ad Intreccio.

L’abbigliamento maschile è casual. “Non ci sono capispalla strutturati”, dice Maier. “È tutto molto sportivo e soft senza essere necessariamente atletico.” Sono presenti un trench e un impermeabile dalle linee oversize, e diversi blouson. La parte superiore morbida e confortevole è bilanciata da pantaloni affusolati e scarpe a punta. “Questi elementi creano una silhouette molto precisa”, spiega Maier. I capi essenziali del guardaroba diventano eccentrici in colori come aqua, dahlia e camomile e materiali come il raso antico, il cotone piquet e il camoscio soft. I dettagli sono molteplici. Dal sottile ricamo intrecciato all’interno della manica di un blouson, all’applicazione geometrica degli intarsi in ayers e nappa di un cardigan.

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