Per la collezione di Erika Cavallini, sono pochi i codici che compongono il linguaggio del tempo. Fra autenticità, abbandono apparente e antitesi del Recupero. Un cambio di prospettiva, una Nobiltà decadente, memoria e attualità del lusso. Dei Dislivelli composti ed evidenziati con luci e ombre.
Poetica del rattoppo: nulla si getta, fra Aperture, cuciture, asimmetrie. Sezionare e recuperare, quasi una memoria e un gioco del rammendo… è il nuovo abbecedario.
Cappotti tinti in filo bouclé e tweed.
Gioielli di strass per colmare i buchi lasciati dal tempo. Pezzi mancanti ricreati con tessuti simili ma diversi. Lo Stropicciato accostato a gemelli preziosi.
Fodere scucite diventano le vere protagoniste.
La lana si è infeltrita, i cappotti sono cotti.
Il tempo riadatta il vecchio “bespoke” al corpo femminile con Tagli sartoriali e impeccabili.
I gioielli sono la gloria del tempo che fu, come fossero una Tempesta di luce. Mentre spaziano lane autentiche dalla mano cruda e sete che scorrono fluide.
Trasparenze ricamate che cadono a pezzi n un gioco fra il Ricco e povero, luminosità e opacità.
La femminilità dei contrapposti spicca fra: il nero e il colore. I Tagli sono netti e decisi, sottolineati da guanti e colli di pelo.
Le gradazioni si esprimono in Palette di neutri, caldi e freddi come:
Verdi, marroni e rosa di tonalità alternate. Nuance intense e accese, primo fra tutti,il rosa dichiaratamente …shocking Schiapparelli.
Una collezione attuale, e al contempo, caratterizzata da citazioni che giocano fra eccessi e contrasti intrigati. Il tutto per un mood dall’appeal estremamente sofisticato. Semplicemente, cool!
Di FRANCO LORENZON
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