Nel design giapponese il modernismo non è una novità.
Nel 1960 gli scatti di Yashuri Ishimoto fatti nella Villa Imperiale di Katsura hanno colto nel segno e attirato commenti entusiasti anche da Walter Gropius, sebbene la villa fosse stata edificata ben tre secoli prima del Bauhaus.
Giocando con le prospettive per suggerire linee, piani ed angoli retti, concentrandosi sul minimalismo, Yashuri Ishimoto impresse una misteriosa modernità nelle sue fotografie.
Questo e altro hanno reso Katsura un simolo capace di unire modernità e tradizione, di esprimere la fusione sensibile tra l’innovazione e il familiare.
La Pre-Fall 2018/19 di Max Mara è un tributo a questa visione. La filosofia del brand abbraccia l’estetica moderna ma con un sano rispetto della sua storia.
Così, nell’architettura come nel mondo della moda, le cosidette “icone” diventano perfette incarnazioni di generi capaci di affinarsi nel corso degli anni.
Così il design che si sviluppa acquista anche un valore simbolico, duraturo, diventa un caposaldo a cui aggrapparsi in un mondo inondato di cose.
Una continuità moderna che vede Max Mara rendere un tributo importante ad uno dei suoi classici, gli impeccabili cappotti in cashmere e, nello specifico al mitico 101801.
Guidato dai principi del design giapponese di modernità e tradizione – gli scatti di Yashuri Ishimoto sono stati un punto di partenza di rilievo – il Team Creativo ha riletto il tradizionale cappotto 101801 a doppio petto con maniche a kimono, in un cappotto a trapezio, rivoluzionario e comodo, da portare in modo casual oppure legato in vita.
Quella proposta a New York è una collezione perfetta nella sua essenzialità, con linee quasi severe ma sdrammatizzate da cascate di rouches verticali.
Garbo e rigore per un guardaroba laborioso e multitasking pensato per una donna contemporanea che cerca silhouette femminili, senza costrizioni, per vivere dinamicamente e con stile la vita in città.
Gli abiti sono morbidi, lunghi ed elegantissimi, come pure i pantaloni che si aprono sul fondo, con un movimento iper-sensuale.
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Volants e svasature strizzano l’occhio a quelle linee diagonali e curve che i maestri giapponesi ritrovano nei loro disegni.
Sempre nella collezione per il prossimo inverno 2018/19 troviamo un capo che entrerà nella lista dei desideri di molte donne, il cappotto in pelle con le bretelle lasciate cadere dalla vita; una chiara dichiarazione d’intenti. Secondo Max Mara il classico non deve per forza essere conservatore, in particolar modo quando viene accompagnato da un po’ di coraggio dark e da un’abbondante dose di glamour.