Oggi, riflettori puntati su Alessandra Pasquetti, designer e ideatrice del marchio quesQUELLO. La sua passione per la pelle e una grande esperienza nell’ambito della calzetteria, (è cresciuta nel calzaturificio del padre), le ha permesso di lavorare come creativa freelance per i più importanti brand italiani.
La sua passione per i gioielli vintage, la porta nel 2016 a creare un nuovo concetto di oggetto: un accessorio di pelle, modulabile, fatto a mano, che è contemporaneamente questo e quello. Da qui l’idea del nome: quesQUELLO.
Collane, spille, orecchini e polsiere si personalizzano scegliendo diverse combinazioni di struttura e colore. Alcuni pezzi si possono smontare e rimontare, assumendo nuove forme ed effetti. Ogni pezzo vive, si modifica continuamente, prendendo forma e arricchendo la personalità di chi lo indossa.
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Abbiamo fatto tre domande ad Alessandra, ecco cosa ci ha risposto.
COME NASCE LA PASSIONE PER GLI ACCESSORI?
La passione per gli accessori nasce dal desiderio di comunicare il proprio io caratterizzandolo e connotandolo ulteriormente, oltre che con le proprie attitudini personali, anche con un prodotto che conferisca carattere e personalità a chi lo indossa.
COSA VORRESTI TRASMETTERE CON IL TUO PRODOTTO?
Considerando che ho superato gli “anta” e che ho un’attività lavorativa parallela, non credo di poter essere vista come una giovane designer. Mi piace pensare che il mio prodotto trasmetta emozione per chi lo indossa e che si differenzi proprio per questo. Inoltre vorrei che la componibilità e la versatilità lo trasformino in un passepartout da utilizzare in varie occasioni o in diversi momenti della giornata.
QUALI SONO LE NOVITÀ CHE CI STAI PREPARANDO E MAGARI UN SOGNO?
Le novità sulle quali sto lavorando sono le interazioni fra collane, bracciali con pochette, borsette: parti staccabili dai gioielli si combinano per formare altri gioielli, oppure completano o modificano una pochette. Sogno di riuscire a far conoscere sempre più il mio prodotto in Italia e all’estero, riuscendo a mantenendo l’artigianalità senza massificare. In modo che la personalizzazione sia massima perché la cliente abbia un prodotto “profondamente suo”.
Di FRANCO LORENZON