Affascinante, solare e sempre chic, Antonella De Pascale è una donna con un grande senso di indipendenza, uno spiccato senso della moda e una grande passione per l’arte.
Dagli studi sui colori, ai tagli dei tessuti per poi arrivare alle tele, dove sulla tavolozza ha trovato il suo mondo e una sorprendente dimensione.
Nata nella culla del Rinascimento nel 1964 ha trovato a Firenze infiniti stimoli per la sua creatività, che sapessero saziare la sua curiosità, che poi ha approfondito con studi e un percorso di continua crescita e introspezione personale.
Antonella De Pascale oggi vive e lavora come insegnante, artista, arteterapeuta, ideatrice-formatrice, referente di progetti scolastici di didattica dell’arte infantile: formazione triennale in counseling e arteterapia, formazione in coach life pnl1.pnl3 a Montecatini Terme.
Il suo mantra?
““Il linguaggio dell’arte ci racconta, ci libera, ci fa essere nella nostra essenza
È specchio della nostra esistenza”
Un percorso vasto, ammettiamolo, che ci ha incuriosite e che abbiamo voluto scoprire in una intervista dove si racconta e ci prende per mano per guidarci nel suo mondo fatto di sensibilità, colori e poesia.
Dettagli dei suoi quadri, particolari suggestivi carichi di energia si possono trovare oggi su Innovation Art Design, un progetto complesso che realizza creazioni esclusive artistiche e di design tratte da opere di artisti contemporanei .
Stampate su vari tipi di materiali, sono opere di alta qualità estetica adatte ad arredare abitazioni, uffici e barche e si possono anche personalizzare per progetti su misura.
Non resta che scoprire la storia di questa donna e artista straordinaria!
Cosa ti ha avvicinata all’arte?
Mi sono avvicinata, all’arte a 13 anni durante una lezione di disegno, in un perfetto collegio di suore fiorentine, mi veniva chiesto di riprodurre gli alberi del meraviglioso parco che ci circondava e io non ce la feci più.
Ero stanca di riprodurre, nature morte e panorami, volevo rappresentare il mio momento, quello che percepivo io di quegli alberi. La mia ribellione fu raccolta positivamente.
Mi fu permesso di proseguire in quella direzione dall’ insegnante, ero in terza media, non mi fu permesso di andare al liceo artistico, la mia famiglia non volle.
Quali correnti artistiche ti hanno influenzata?
A 20 anni decisi di andare a prendere lezioni di disegno e pittura presso lo studio di un pittore fiorentino, mentre ero al primo anno di accademia, ma nonostante lui si impegnava a trasmettermi tecniche io avevo voglia di sperimentare con colate di gessi e bitumi e pigmenti.
Senza accorgermene e sapere, mi stavo orientando verso l’action painting di Pollock, un tipo di arte che oggi definirei pulsionale. Successivamente intorno ai mie 25anni apparvero esili figure di donne, ero io le mie parti invisibili, ben diverse da come ero e mi presentavo e mi muovevo nel mondo. Ma anche figure esili e spigolose.
Col tempo mi resi conto che in qualche modo che c’era nei mie quadri l’espressionismo tedesco di Egon Schile, riferimenti simbolici della pittura di Gustav Klimt, simbolismo che ancor oggi mi appartiene, insieme all ‘uso di foglia d’oro, d’argento e le linee e i decori dello stile liberty. A oggi non posso dire che nei miei quadri esiste una corrente di riferimento, perché’ lavoro con contaminazioni provenienti da diversi luoghi e culture. Sono però presenti pattern che attingo dalle maioliche arabe, siciliane e di Vietri. E l’occhio è particolarmente sensibile a pattern di variazioni colori e forme.
Ci descrivi i tuoi quadri?
I miei quadri fanno parte della mia vita e di quel viaggio che giornalmente faccio ovunque.
Quindi colgo il qui e ora, colgo elementi che mi attraggono, a partire da un bosco, una pianta, ma anche i miei viaggi in Marocco e in Andalusia, i negozi, le vetrine, borse, tessuti, abiti.
Vorrei poter trasmettere la mia esperienza su tela a più livelli compreso l’olfatto. Dopo di che una volta riportato nel quadro il mio dove e il mio quando, lavoro inserendo nuovi elementi.
Sono sempre presenti decori che provengono dalla ceramica e dai tessuti. Poi appaiono loro le mie donne volanti. E’ la mia anima, ovvero quello che è rimasto di me dentro a quel ‘esperienza. L’anima è sempre presente, io ci credo, la sento come parte di un me, ma in pittura è quella che mi guida a comporre.
I miei quadri dovessi descriverli in linguaggio filmico, sono scene e sequenze. Quindi tante piccole unità narrative o parti facenti parte del mio film chiamato “viaggio”. (Ho lavorato per un breve periodo anche nel cinema come segretaria di produzione e organizzatrice location e qui ho detto).
Nella parola viaggio c’è il duplice significato che mi appartiene, ovvero si un significato legato alla semantica, ma l’altro, ovvero l’altro livello di lettura dei miei lavori, sotteso nascosto per arrivare al suo significato simbolico, arcano, esoterico. Allora è un percorso, cammino, tragitto. “Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà per entrare in nuova realtà inesplorata, chiamata sogno Guy de Maupassant(vedi il quadro la ballerina e le tre porte)
Hai dei quadri che più ti rappresentano?
Sì, uno si chiama” viaggio di rinascita” il mio quadro del 2015, che è un quadro di rinnovamento di tutto, la nascita del mio nuovo stile, la mia rinascita con la mia voglia di esistere come artista e poi il colore e le profondità, si perché’ ora volevo vedere oltre, volumi spessori, un quadro fatto di tanti livelli di lettura, un quadro che tutte le volte che lo vedi scopri nuovi dettagli.
L’altro quadro è di qualche mese fa “i ventagli delle donne” c’è tutto il mio mondo quello reale e quello surreale. Donne eleganti andaluse con i loro abiti con le balze – io amo abiti da sera, stile andaluso – corpetti ricamati, scialli, frange. Gli sguardi delle donne attraverso il ventaglio, oggetto di comunicazione e seduzione. Delle strane figure di donne nere una destra che scompare non ha colore non ha niente è un fantasma, quello del passato che va via.
I dettagli fanno la differenza?
Dettagli sono quello che fa la differenza per un osservatore che vive la vita guardando e uno che vive la vita entrando, camminando e sporcandosi. Ovvero nella vita un dettaglio diventa una nuova opera a se stante. Chi sa guardare il dettaglio sa guardare il globale, chi sa guardare il globale talvolta non sa guardare il dettaglio.
Come descriveresti la tua pittura?
Un esperienza di vita giornaliera, tra reale e surreale, dove oltre ciò che appare, c’è sempre un altro mondo fatto di visioni e sogni.
La moda ti è servita? Ha stimolato la tua curiosità? Ci racconti la tua esperienza nei tessuti?
Questa storia non la conosce nessuno. Sarò breve. Ho trascorso le domeniche della mia infanzia, ero proprio piccola 5 anni in un atelier fiorentino artigianale dove facevano camicie da notte da corredo di tessuti pregiati ricamate a mano. Io mi sedevo in una stanza dove delle lavoranti disegnavano sulle stoffe con matita blu e rossa tanti meravigliosi fiori, rami foglie. Dissi a mia madre che da grande volevo fare quello.
Mio padre era un dirigente alla dogana di prato, la mia casa era piena di metri e metri di stoffe di alta qualità stampate e non. Il tessuto lo guardavo, lo toccavo, l’annusavo. Ogni tanto mi portava in mezzo alle balle che provenivano dall’America e quando venivano aperte, come da una favola apparivano abiti da sera meravigliosi tutti ricamati e sbrilluccicanti.
Iniziai a provare a dipingere su stoffa a 17 anni e a ricamare paillette. Mia madre era una bella donna elegante all’avanguardia con classiche mise vintage anni 70.
Una donna alla moda, sempre con vestiti molto corti, colorati, un grande gusto, misurata ma eccentrica A 17 anni iniziai a dipingere su maglioni e camicie, a 19 aprii una ditta artigianale, vivevo tra Milano e Firenze e vendevo capi unici d’abbigliamento dipinti a mano. A 32 anni per tre anni ho fatto la disegnatrice tessile come free-lance. L’avvento dei computer hanno portato alla fine di tutto. Oggi sono un amante del vintage e rincorro fantasie floreali ovunque, dalle dalie alle margherite alle rose. Acquisto anche capi in Ucraina e Russia perché’ ritrovo quel punto a croce, quei fiori e quei ricami, simili alla mia infanzia.
Non solo la tela, anche i tessuti sono arte?
Sul mio sito nel portfolio alla voce collezioni passate c’è un quadro, che prima di diventare un quadro era uno scialle da indossare “Volo di purezza” quindi i tessuti e i suoi decori, stanno ai mi quadri, come io sono stata nata e vissuta con un imprinting di moda, eleganza gusto, cavalcando sempre il tempo.
Dove sogni di esporre?
In case di collezionisti privati, musei, in show- room di marchi prestigiosi di moda e studi di architetti, per ultimo gallerie ma di un certo tipo.
La mia arte si ispira ai viaggio come tale immagino un melting-point collocato fisicamente tra Dubai, Londra e Berlino.
Sogni per il futuro?
Sogno in grande , non ho radici, potrei vivere dovunque, certamente vivere di sola arte e bene con quel meritato successo che viene da anni di studio ricerca crescita personale e altro di piu che non posso raccontare.
Cosa cercano le persone che acquistano i tuoi quadri?
Emozioni, piacere, armonia, vitalità: quel grande magnifico mistero chiamato vita.
In quali gallerie hai già esposto i tuoi quadri?
• 1983: Mostra personale presso la Galleria “Leone” in Firenze, Via Maggio, 28. Critica di Giovanni Angelici (RAI) e Carmine Ernesto de Pascale (giornalista).
• 1983: Mostra collettiva “Significati dell’Immagine – Cinque pittori verso una figurazione critica” presso la Galleria “Accademia” in Milano, Via Fiori Chiari, 2. Presentazione del Prof. C.Franza.
• 1983: Manifestazione “Cardo d’argento” organizzata dal “G.A.D.A. 56” in Firenze.
• 1984: Partecipazione alla X Edizione del “Premio Santa Croce” presso la Galleria “Il Cenacolo” in Firenze, Corso dei Tintori, 24 (Secondo premio – sezione Pittura).
• 1984: Mostra presso la Galleria “Il Cenacolo” in Firenze, Corso dei Tintori, 24 (quattro Artisti selezionati dal “Premio Santa Croce”).
• 1984: Mostra in collaborazione con lo scultore Giuseppe Gattuso (docente di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria) presso “Circolo Borghese e della Stampa” in Firenze, Via Ghibellina. (Assegnazione dall’Accademia delle Arti “Universo” di Bologna).
• 1985: Mostra collettiva “Pendencias” (Incontro delle tendenze giovanili) presso l’Abbazia di San Zeno in Pisa.
• 1984-1985-1986: Interventi di “Arte Multimediale” in collaborazione col Gruppo Musicale “D.Ernie Brown Band” di Carmine Ernesto de Pascale con realizzazione di graffiti durante lo spettacolo “Rap Attack” nelle seguenti località: Terni, Poggibonsi (SI), Modena, Pistoia, Campi Bisenzio (FI)Firenze.
• 1992: Mostra personale in collaborazione con lo Studio di Designer “Lombardi” in Ponsacco (PI) presso il Mobilificio “Senese” il Loc. San Martino (SI).
• 1993-1998: Mostre personali presso Club, Bar, Ristoranti in Firenze, Lucca e Viareggio (LU).
• 1994-1996: Consulenza biennale nel settore tessile per aziende tessili di Prato in qualità di disegnatrice tessile “Furpile” e “Cambi” in Prato
• 1999: Decorazioni d’interni presso lo Show-Room “Spazio 1” in Firenze, Via Q. Sella e di varie abitazioni private.
• 1999: Allestimenti di vetrine presso i seguenti negozi: “Classico” e “Greta” in Firenze.
• 2000 Decorazioni d ‘interni a foglia d’argento e stencil per nota casa di cura privata di Firenze “Santa Chiara” (prima sala parto in Italia decorata a mano per parto dolce in acqua)
• Dal 2000 a oggi si dedica allo studio dell’arte e della psicologia diventa insegnante di ruolo , counselor arteterapeuta , lavorando con tutti gli strumenti grafico manipolativi pittorici, per tirar fuori la risorsa creativa e creare processi di “empowerment della risorsa creativa. Antonella de Pascale lavora con bambini dai 4 ai 10 anni con laboratori nelle scuole e come formatrice del personale nel settore pubblico. Progetti e pubblicazioni per Giunti editore e Cortina in relazione a laboratori di arteterapia nella scuola del infanzia e riciclo sostenibile(Giunti)
• 2008 Nuova produzione grafica
• 2011 Mostra personale Caffè letterario “Giubbe Rosse “Firenze
• 2012-2013 Attività di presentazione e coordinamento di artisti, allestimenti e vernice presso Caffè Giubbe Rosse, Caffè storico culturale pz della Repubblica Firenze con il giornalista Jacopo Chiostri, Direttore artistico Riccardo Ghiribelli
• 2013 Organizza e coordina un ciclo di cene a tema “Cena ad Arte” (artisti ed autori alle Giubbe Rosse a cura di Jacopo Chiostri ed Antonella de Pascale)
• 2014 presente con una propria opera presso il museo di Arte moderna “Telesia Museo” San Nicola (RC)
• 2015 Riprende l’attività artistica con la supervisione dell’artista Luca di Castri partecipa al concorso internazione IL 12. 12 “Taboo” premio Celeste
• 2016 Nuova collezione artistica dal titolo “TRASFORMAZIONI” (pezzi di me in viaggio)
• 2016 Esposizione Carnevale Ambrosiano presso atelier del maestro Aniello Saravo
• 2016 Mostra personale presso presso Smart Hotel Bartolini (hotel artistico) presso Montecatini Terme
• Nella anno scolastico2016-17 corso di formazione del personale “La grammatica del ‘arte infantile dal segno, al disegno, alla pittura”
• 2017 XIX Mostra collettiva internazionale “Arte a Palazzo” Galleria Farini Concept (Bologna)
• 2018 Mostra collettiva La Marguttiana Arte Forte dei Marmi
• 2018 vincitrice concorso per la rivalutazione del territorio . Borgo a Buggiano, verrà realizzato nella primavera del 2019 un graffito per le strade del paese
Riprese televisive RAI 3 regionale toscana 1983 (mostra personale), Toscana tv 2011 personale presso caffè storico culturale Giubbe Rosse. Riprese video presenti su You tube nel canale Giubbe Rosse. Seguono dal 2015 una serie di interviste sul canale Valdinievole news di Furio Morucci
Non ci resta che fare un “in bocca al lupo” ad Antonella per il futuro e ringraziarla per il tempo che ci ha dedicato e l’energia che ci ha trasmesso.
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